Seduta positiva per l’azionario europeo, dopo le forti perdite di lunedi’ e il consolidamento di ieri. Il Ftse Mib, dopo gran parte della seduta in forte rialzo, ha rallentato i guadagni in scia ai movimenti di Wall Street, chiudendo con un +0,18% a 18.929 punti, in linea con le principali piazze europee.
da del 23/09/2020 18:20
Sullo sfondo, tuttavia, restano le preoccupazioni legate all’aumento dei contagi da coronavirus, in particolare in Europa, dove si e’ tornati a temere un nuovo lockdown in diversi Paesi.
Oggi in Italia sono 1.640 i nuovi casi di coronavirus, 20 i decessi. Nel frattempo, Wall Street, dopo un avvio sopra la parita’, ha virato in negativo, penalizzata nuovamente dai titoli tech (Dow Jones -0,28%, Nasdaq Composite -0,78%), in attesa dell‘audizione del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Sul fronte dei dati macro, l’indice Pmi composito dell’Eurozona preliminare di settembre, elaborato da Ihs Markit, si e’ attestato a 50,1 punti, in calo rispetto ai 51,9 di agosto e sotto le stime del consenso a 51,7 punti.
L’indice preliminare relativo al settore dei servizi si e’ invece attestato a 47,6 punti, in discesa rispetto ai 50,5 del mese precedente (51 punti il consenso). Quello manifatturiero e’ salito a 53,7 punti dai 51,7 precedenti (51,9 punti il consenso).
Nel Regno Unito, invece, il Pmi manifatturiero, nella lettura preliminare di settembre, si e’ attestato a 54,3 punti, al di sotto dei 55,2 di agosto, ma al di sopra del consenso degli economisti a quota 54.
Quanto agli Stati Uniti, il Pmi manifatturiero, nella lettura preliminare di settembre, si e’ attestato a 53,5 punti. Il dato e’ in salita rispetto ai 53,1 punti di agosto ed e’, precisano gli economisti di Ihs Markit, sui massimi da 20 mesi. Il Pmi servizi americano, invece, nella lettura preliminare di settembre, si e’ attestato a 54,6 punti. In questo caso il dato e’ in calo rispetto ai 55 punti di agosto e, precisano gli economisti di Ihs Markit, e’ sui minimi da due mesi. Nel frattempo, in attesa di Powell, il vice presidente della Fed, Richard Clarida, in un’intervista, ha affermato che “l’economia statunitense ha registrato un forte rimbalzo quest’estate, ma serve una maggiore spesa pubblica per attutire quella che rimane una recessione molto profonda per alcune parti dell’economia”.
A piazza Affari, in evidenza Atlantia (+3,02%). “E’ noto lo stato di avanzamento dell’attuazione di una proposta transattiva fatta da Aspi e da Atlantia il 14 luglio al Consiglio dei ministri. Lo stato di avanzamento per il fronte concessorio prevede che il 2 settembre noi abbiamo inviato ad Aspi una proposta di atto transattivo derivante da quanto scritto dalla stessa Aspi nella lettera inviata al Cdm. Stiamo valutando il Pef“, ha affermato la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli.
In deciso rialzo Snam (+3,12% a 4,36 euro), promossa da Goldman Sachs a buy da sell, con un prezzo obiettivo che sale da 4,25 a 5 euro. Seguono Enel (+1,9%), Terna (+0,99%) e Hera (+0,37%). Da segnalare Diasorin (+0,18%), che ha esteso l’attuale joint venture con FuYuan al Governo del distretto di Baoshan (Shanghai), due entita’ governative cinesi, con l’obiettivo di investire per l’apertura del primo sito di produzione e ricerca del Gruppo in territorio cinese, a Shanghai.
In calo il settore bancario, con lo spread Btp/Bund che ha chiuso poco mosso a 135 punti base: Banco Bpm -3,76%, Unicredit -3,14%, Bper -2,97%, Intesa Sanpaolo -1,8%, Mediobanca -0,42%.
Tra le mid cap, ha brillato Ovs (+9,35% a 0,93 euro), dopo la pubblicazione di conti migliori delle attese degli analisti. Kepler Cheuvreux, ad esempio, ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 1,3 euro sul titolo, citando l’outlook “incoraggiante”. Segue Danieli (+3,37%), dopo che l’azienda ha finalizzato la vendita di una linea di trattamento termico per laminati a Oskol Electrometallurgical Plant (OEMK), azienda siderurgica russa parte di Metalloinvest. Da notare Wiit (+8,92% a 177 euro), promossa da Intesa Sanpaolo da add a buy, con Tp che passa da 148,6 a 200 euro.
Sull’Aim, in luce Relatech (+8,46%), che ha chiuso il primo semestre con un utile netto adjusted di 1,60 mln euro, in crescita del 48% rispetto ai 1,08 mln registrati nello stesso periodo del 2019.