martedì, Luglio 12, 2022

Piazza Affari chiude in rosso (-0,95%) per crisi energetica e paura recessione…

In calo anche Wall Street. Si mantiene sopra 160 euro a magawattora il prezzo del gas dopo la chiusura del Nord Stream. Scende il prezzo del petrolio |Euro sulla soglia della parità con il dollaro | Borsa: i titoli migliori e peggiori della giornata | CASO DI BORSA: balzo di Alfonsino (+16,9%)

da del 11/07/2022 17:27

di Rossella Savojardo

Le Borse Europee non riesco a ritrovare la strada e chiudono in calo di oltre mezzo punto percentuale. La peggiore è Francoforte sulla quale pensano i timori che la recessione possa arrivare prima che altrove. In calo anche Milano, che in chiusura cede lo 0,95%, così come Parigi che perde lo 0,6%, mentre riesce a tornare sopra la parità Londra (+0,2%). A Wall Street invece il Nasdaq segna un ribasso dell’1,83% a causa della caduta di Twitter e dei titoli tech. In generale il sentiment delle borse resta negativo anche a causa delle ultime notizie che arrivano dalla Cina in merito ai contagi da Covid-19.

Il prezzo del gas resta alto. Oggi chiude il Nord Stream 1

A partire da oggi, la Russia fermerà per dieci giorni le forniture di gas alla Germania per lavori di manutenzione al gasdotto Nord Stream 1. La preoccupazione è che possa essere per il Cremlino il pretesto per non riaprire più il gasdotto. Il prezzo del gas intanto tratta in calo (-0,6%) a 163 euro a megawattora. Eni ha comunicato in mattinata che Gazprom taglierà le forniture all’Italia e che per la giornata di oggi le fornirà volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi/giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi/giorno”. Eni ha sottolineato che “fornirà ulteriori informazioni in caso di nuove e significative variazioni dei flussi”.

In flessione anche i prezzi del petrolio per i timori legati al calo della domanda di greggio. Il Brent scende dello 0,53% a 106 dollari al barile, mentre il Wti cede lo 0,98% a 103 dollari.

L’euro verso la parità sul dollaro

L’euro è sulla soglia della parità con il dollaro a 1,007 (-1,08%) sui minimi da dicembre 2002. Le ragioni sono essenzialmente due: la recessione attesa in Europa e l’avversione al rischio, che porta gli investitori a puntare sul biglietto verde. Stabili i rendimenti dei titoli di stato con il Btp decennale al 3,20% e il pari tedesco all’1,24%. Spread a 201 punti base.

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