In rialzo anche Wall Street. Le tensioni geopolitiche influenzano le materie prime. Stazionario il prezzo del petrolio. L’oro torna sotto quota 1.800 dollari l’oncia. Il biglietto verde si rafforza ancora e la moneta unica scende a 1,11 dollari | Ftse Mib, i titoli migliori e peggiori della giornata | CASO DI BORSA: Webuild (+1,65%)
da del 27/01/2022 17:14
di Rossella Savojardo
La performance di Piazza Affari non riesce a riportare il Ftse Mib (+0,99%) sopra i 27 mila punti, ma si ferma a 26.882. Fra gli altri listini europei, Londra segna +1,13%, Francoforte +0,42% e Parigi +0,60. In verde anche gli indici dall’altra parte dell’oceano: +1,29% il Dow Jones, +1,18% l’S&P e +0,88% il Nasdaq.
A rafforzare i rialzi sono arrivati gli ultimi dati macro Usa. In particolare, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Usa sono scese di 30 mila unità a quota 260 mila, al di sopra del consenso degli economisti, pari a 265 mila. Il prodotto interno lordo degli Stati Uniti, invece, secondo la lettura advance, è cresciuto nel quarto trimestre 2021 ad un ritmo del 6,9% annualizzato. Il dato è superiore a quanto atteso dal consenso degli economisti (+5,8%).
Infine, gli ordini di beni durevoli, secondo la lettura preliminare di dicembre, sono calati dello 0,9% a livello mensile. Tale indicazione ha deluso il consenso degli economisti che si aspettavano una contrazione meno pronunciata dello 0,2% sul mese.
In campo obbligazionario i rendimenti scendono dopo il rialzo di ieri, il rendimento del Treasury è attualmente all’1,846%, mentre in Italia quello del Btp decennale è all‘1,393% con lo spread a 134 punti.
A livello internazionale continua l’incertezza sulla Russia, uno dei principali esportatori mondiali di petrolio e gas naturale. Nonostante gli analisti pensino che i prezzi dell’oro nero possano continuare a salire su nuovi massimi, il petrolio tratta al momento stazionario con il Wti a 87,28 dollari al barile (-0,09%), e il Brent a 88,66 dollari (-0,06%). Cali decisamente più accentuati invece per l’oro che perde il 2% scendendo sotto la soglia dei 1.800 dollari l’oncia a 1.792 dollari. Nel valutario continua a rafforzarsi la moneta unica con il cross euro/dollaro ancora a 1,11 (-0,77%), e quello tra sterlina e moneta americana a 1,33 (-0,59%). Il dollaro invece guadagna sullo yen lo 0,71% a 115.