Il Ftse Mib è sceso del 3,59% a 16450 punti, in linea con le perdite diffuse in tutta Europa. Le vendite sui Btp italiani si sono intensificate nel finale di seduta. In forte calo banche e titoli petroliferi.
di MF-Dowjones del 21/04/2020 17:56
Chiusura in profondo rosso per il listino milanese, che a fine seduta segna -3,59% a 16450 punti, in linea con le perdite diffuse in tutta Europa.
Le vendite sui Btp italiani si sono intensificate nel finale di seduta e lo spread che si è allargato fino a 268 punti base.
Nel frattempo, Wall Street prosegue la seduta in netta flessione, con il Dow Jones che cede il 2,8%.
A pesare sul sentiment del mercato i prezzi del petrolio greggio statunitensi, che sono scesi sotto lo zero per la prima volta nella scorsa seduta, ennesima turbolenza di un mercato sconvolto dalla pandemia globale di coronavirus. Gli investitori, intanto, restano concentrati sulla riunione del Consiglio europeo di giovedì.
Sul fronte dei dati macro, focus sull’indice Zew relativo alle attese economiche in Germania, che si è attestato a +28,2 punti ad aprile rispetto ai -49,5 punti di marzo, sorprendendo in positivo gli economisti.
Il tasso di disoccupazione in Gran Bretagna è stato del 4% a febbraio, al di sopra del consenso degli economisti al 3,9%. Il numero di persone che hanno richiesto sussidi di disoccupazione è aumentato a marzo di 12.100 unità, pari al 3,5% della forza lavoro.
A piazza Affari, occhi puntati sul comparto petrolifero che risente del tonfo verticale del prezzo del Wti. Eni ha lasciato sul terreno il 5,62%, Saipem il 5,18% e Tenaris il 4,99%.
L’Arabia Saudita e altri Paesi membri dell’Opec starebbero prendendo in considerazione la possibilità di ridurre la produzione di petrolio il prima possibile, piuttosto che aspettare fino al mese prossimo, quando sarà effettivo il taglio all’ouput con gli Stati Uniti e la Russia stabilito nell’ultima riunione del cartello.
In forte flessione anche il settore bancario, a causa del balzo dello spread Btp/Bund. Intesa Sanpaolo è scesa del 4,56%, Unicredit del 4,45%, Bper del 4,33%, Mediobanca del 3,53%, Banco Bpm del 3,28% e Ubi dell’1,44%.
Tra gli industriali, in netto calo Stm (-6,61%), Leonardo (-5,72%), Fca (-4,47%), B. Unicem (-3,71%), Pirelli (-2,12%), Cnh I. (-2,26%), Ferrari (-2,06%) e Prysmian (-0,3%).
Male Finecobank (-6,53%), S. Ferragamo (-5,87%), Exor (-5,58%) e B. Generali (-3,9%). Contiene le perdite Nexi (-1,59% a 13,03 euro), su cui Deutsche Bank ha confermato il rating a buy, limando il target price a 17 euro da 21 euro per riflettere il temporaneo rallentamento della crescita.
In controtendenza Juventus (+1,77%), che incrementa i guadagni della vigilia. Tra le mid cap, in rally Piaggio (+9,48%), in scia alle speranze che con l’avvio della Fase 2 il settore delle due ruote potrebbe essere avvantaggiato rispetto a mezzi pubblici e alle auto nelle grandi città-
Bene Dea Capital (+7,39% a 1,25 euro), su cui Equita sim ha ribadito il rating hold e target price di 1,5 euro dopo la conferma del pagamento del dividendo di 0,12 euro per azione e l’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie fino a un massimo del 20% (dall’attuale 2%). Seguono Fincantieri (+2,27%) e Ima (+2,14%).
Registrano perdite Illimity (-4,87%), B.Ifis (-4,82%), B. Mediolanum (-4,75%) e Autogrill (-4,54%). Male Mediaset (-5,2% a 1,75 euro), su cui Kepler Cheuvreux ha ridotto la raccomandazione da hold a reduce, portando il prezzo obiettivo da 1,7 euro a 1,3 euro, dato il maggior impatto del Covid-19 sulla raccolta pubblicitaria.
Da segnalare Sogefi (-2,37%), che nel primo trimestre dell’anno ha registrato una perdita pari a 5,6 milioni rispetto a un utile di 1,6 milioni nel primo trimestre 2019.
Infine sul listino Aim, denaro su Monnalisa (+23,53%) e Shedir Pharma (+7,99%). In rialzo Assiteca (+3,27% a 2,21 euro) su cui Integrae Sim ha ribadito il rating buy e Tp a 3,25 euro, dopo i risultati del primo semestre 2019-2020.