Fact checking. La premier nega che la riforma toglierà poteri al Colle, dimentica le sue richieste di dimissioni degli indagati e mente sulle parole di Amato
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«La riforma istituzionale non tocca i poteri del Quirinale»
Oggi il presidente della Repubblica ha il potere di sciogliere le Camere e di nominare un governo anche tecnico. Con la riforma Meloni il capo dello Stato non può più avere alcun margine di manovra dopo il risultato elettorale e non può, in caso di dimissioni del premier eletto, nominare governi tecnici».
«L’Autonomia potrà essere un volano anche per il Mezzogiorno»
Affermazione che non ha riscontro. Al contrario diminuirebbero le risorse per lo Stato. Secondo Svimez alle Regioni coinvolte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, andrebbero 5,7 miliardi in più di gettito Irpef.
«Quando Conte è stato indagato non ho chiesto le sue dimissioni. A sinistra si è garantisti con i propri e giustizialisti con gli altri»
Meloni chiese le dimissioni dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo la notizia dell’indagine a carico della ministra Federica Guidi poi archiviata.
«Rai? Durante il governo Draghi FdI non aveva rappresentante in cda. Sugli ascolti, il palinsesto estivo non l’ha fatto questa governance»
Il flop degli ascolti è certificato dalle rilevazioni giornaliere anche dopo l’estate. Durante il governo Draghi sono stati i suoi alleati, Lega e Forza Italia, a fare un accordo per sostenere un nome non di riferimento di FdI in cda.
«Amato si pone il problema perché una maggioranza di centrodestra deve nominare 4 giudici della Consulta»
Amato nell’intervista a Repubblica ha parlato di attacco alla Consulta riferendosi alle critiche del centrodestra sulle sentenze, non ha mai citato la nomina dei giudici.