In America Latina 878.000 contagi, 46.600 morti. Negli Usa altri 1.297 morti, in Brasile 1.156
Redazione ANSA ROMA 29 maggio 2020 11:35 NEWS
Il coronavirus “non è sparito” e con l’allentamento delle restrizioni dobbiamo prepararci all’arrivo “di nuove ondate che si diffonderanno molto velocemente”. Lo ha detto al programma radiofonico della Bbc Today l’inviato speciale dell’Oms per il Covid-19 David Nabarro. Anche se le misure di lockdown saranno progressivamente eliminate in tanti Paesi del mondo le persone, è l’invito del rappresentante dell’agenzia dell’Onu, dovranno continuare a praticare il distanziamento sociale il più possibile e isolarsi immediatamente se si ammalano.
AMERICA LATINA – La pandemia da coronavirus ha subito una nuova accelerazione nelle ultime 24 ore, raggiungendo gli 878.263 contagi (+45.000) e i 46.639 morti (+1.900). E’ quanto emerge oggi da una elaborazione statistica realizzata dall’ANSA sulla base di dati riguardanti 34 Nazioni e territori latinoamericani. E’ il BRASILE il Paese che più preoccupa, con i suoi 438.238 contagi (+27.000) e 26.754 morti (+1.200), seguito dal Perù dove i contagiati sono cresciuti in modo deciso, rggiungendo i 141.779 (+6.000), di cui 4.099 morti, e dal Cile che pure registra una impennata di infettati a 86.943 (+ 4.700). Fra le Nazioni con più di 5.000 casi di Covid-19 si distingue il Messico 4/o per contagi (78.023) ma secondo per vittime fatali (8.597), precedendo Ecuador (38.471 e 3.313), Colombia (25.366 e 822), Repubblica Dominicana (16.068 e 485), Argentina (13.933 e 501), Panama (11.728 e 315) e Bolivia (7.768 e 280).
STATI UNITI – Sono 1.297 le vittime per coronavirus registrate nelle ultime 24 ore negli Stati Uniti, che aggiornano il loro bilancio a 101.573 morti dall’esplosione della pandemia nel Paese. Secondo i dati diffusi dalla Johns Hopkins University i casi di positività al codiv-19 sono 1.720.613, più di ogni altra nazione. E scatta di nuovo l’allarme in California dove si è registrato il più alto numero giornaliero di nuovi casi di contagio, ben 2.617 in 24 ore. Il precedente picco era stato quello del 5 maggio con 2.603 casi. In totale nello Stato sono oltre 101.000, 3.973 le vittime.
ISRAELE – Sono tornati a risalire i casi di coronavirus in Israele: nelle precedenti 24 ore sono stati 79 mentre nelle settimane passate – prima del drastico allentamento del lockdown con la riapertura di bar e ristoranti – si erano attestati a circa 20 al giorno. E 15 – secondo i media – sono quelli segnalati questa mattina che portano il totale complessivo a 16.877. I dati hanno spinto gli esperti del ministero della sanità a rinnovare gli appelli ai cittadini a rispettare le regole del distanziamento sociale e ad indossare le mascherine.
COREA DEL SUD – La Corea del Sud riafferma la fase di allerta sui nuovi contagi da coronavirus annunciadone oggi altri 58, sia pure in calo sui 79 di ieri, collegati al focolaio di un centro di distribuzione della società di e-commerce Coupang a Bucheon, vicino a Seul. La grande metropolitana della capitale è ritornata al distanziamento sociale fino al 14 giugno. Secondo il Korea Centers for Disease Control and Prevention, i casi di trasmissione domestica sono 55 e 3 quelli importati. Le infezioni totali sono 11.402, i decessi 269 e i guariti 10.363.
BULGARIA – In Bulgaria nelle ultime 24 ore sono stati registrati 8 nuovi casi di coronavirus (5 nella capitale Sofia, 3 di loro ricoverati in ospedale) a seguito di 1.725 test diagnostici effettuati. Il bilancio complessivo dei contagi sale così a 2.485. Come riferiscono le autorità, si registrano due nuovi decessi, per un totale di 136 vittime. Non sono emersi nuovi casi di contagio fra il personale medico sanitario, il cui bilancio rimane a 254.
BELGIO – In Belgio nelle ultime 24 ore si registrano 42 nuovi decessi a causa del coronavirus che salgono così a 9.430, altri 27 ricoveri e 212 nuovi casi. Di questi ultimi 123 si sono registrati nelle Fiandre, 72 in Vallonia e 17 a Bruxelles. Il numero totale dei casi confermati arriva a 58.061. Lo hanno reso noto le autorità sanitarie locali, precisando che le tendenze mostrano un continuo e leggero calo. Sono invece 187 i ricoverati in terapia intensiva.
LIBIA – La Libia registra nelle ultime 24 altri 6 contagi da coronavirus, che portano a 105 il totale dei casi confermati nel Paese. Lo ha reso noto il Centro nazionale libico per il controllo delle malattie sulla propria pagina ufficiale Facebook, precisando che i morti salgono a 5 mentre i guariti a 59. Le persone attualmente positive sono 55. Il consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico ha deciso di chiudere le frontiere della città di Sebha nel Fezzan, ove si sono verificati una ventina di casi e di imporre un coprifuoco totale per 7 giorni per impedire la diffusione ulteriore della malattia.
TUNISIA – La Tunisia registra nelle ultime 24 ore altri 3 nuovi contagi da coronavirus, che portano a 1071 il totale dei casi confermati nel Paese nordafricano. Lo rende noto in un comunicato il ministero della Sanità di Tunisi precisando che mentre i decessi rimangono stabili a 48, i guariti salgono da da 938 a 946. Le persone attualmente positive sono 77, di cui 2 ricoverate in ospedale. La Tunisia, che ha annunciato l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici, riaprirà alberghi, ristoranti turistici, istituti culturali, musei e moschee dal prossimo 4 giugno, seppur con una capacità di accoglienza limitata al 50%.
AUSTRALIA – I maggiori centri commerciali in Australia hanno ingaggiato squadre di guardie di sicurezza, membri dello staff e agenti vari per far osservare le linee guida di distanziamento fisico, con la graduale riapertura delle maggiori catene di negozi, come Myer, Kathmandu e Uniqlo e la prevista ondata di acquirenti. I ‘Covid Cops’ (i poliziotti covid), come sono stati presto soprannominati, saranno impiegati dal gruppo Vicinity, il maggiore proprietario di centri commerciali in Australia. Sarà loro compito pattugliare i centri stessi, chiedere se necessario ai clienti di tenersi a un metro e mezzo di distanza tra loro e monitorare ogni gruppo numeroso che si cominci a formare in aree comuni. Saranno impiegate tecnologie di conta-traffico e di mappatura del calore per monitorare le aree più trafficate. Vicinity intende inoltre mantenere tolleranza zero per qualsiasi comportamento ‘antisociale’, come il rifiuto di rispettare le regole, pena la rimozione forzata dal centro. Altre misure includono estesa segnaletica, indicatori di distanziamento, igienizzanti per le mani, pulizie intensificate degli ambienti e regolari annunci pubblici.