giovedì, Maggio 28, 2020

Recovery Instrument, Gentiloni: ‘Non ci sono vincoli’, Ma Dombrovskis frena

‘Impegnare almeno il 60% del Recovery plan entro il 2022. Riforme governi dovranno andare verso crescita, green e digitale’

Redazione  28 maggio 2020 09:24

“Credo che per l’Italia ci sia una grande opportunità ma anche responsabilità, perché l’Italia non avrà tante opportunità di investimenti di questa natura nei prossimi anni”. Lo ha detto il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, intervenendo stamane alla trasmissione radiofonica Rai ‘Radio anch’io’, riferendosi ai 172 miliardi previsti dalla proposta presentata ieri dalla Commissione europea. “La direzione giusta credo sia quella di affrontare alcune emergenze come la sanità, il lavoro e quella di puntare sui grandi temi su cui punta la Commissione, come la transizione verde e quella digitale”, ha detto.

Secondo il commissario Ue, occorre anche affrontare, come ha ricordato nei giorni scorsi Bruxelles, “le inefficienze burocratiche e la lentezza della giustizia civile”. Inoltre, per Gentiloni, guardando in prospettiva, “il debito italiano deve essere tenuto sotto controllo. Non è che, avendo questo grande ammontare di risorse, si può dimenticare che siamo un Paese troppo indebitato. Adesso dobbiamo spendere ma nel medio-lungo periodo dobbiamo mettere il debito in un percorso più gestibile, perché altrimenti rischiamo tra qualche anno di trovarci in difficoltà”.

Gentiloni in mattinata ha presentato, insieme al vicepresidente della Commission Ue Valdis Dombrovskis, il Recovery e resilience facility, uno degli strumenti del Recovery plan che avrà 560 miliardi a disposizione. “Voglio essere chiaro”, il Recovery and Resilience facility “non ha a che fare con condizionalità e intrusione di Bruxelles, è volontario, gli Stati membri si assumono la responsabilità della propria crescita”, ha detto Gentiloni, aggiungendo che “certamente il sostegno delle sovvenzioni è legato all’attuazione con successo delle politiche”.

“Gli Stati – ha detto Gentiloni – devono presentare il loro Recovery plan alla Commissione ad aprile, come allegato al programma nazionale di riforme, ma possono già sottoporlo a ottobre assieme alla bozza di legge di stabilità così possiamo valutarlo più rapidamente, anzi incoraggiamo a farlo”.

“Vista l’ovvia necessità di distribuire i fondi” del Recovery plan “il più rapidamente possibile, la nostra proposta è che almeno il 60% della sovvenzioni siano impegnate legalmente entro la fine del 2022, con un promemoria entro la fine del 2024”, ha sottolineato il commissario Ue. “La Commissione valuterà i piani” di riforma dei governi nazionali per allocare i fondi esaminando se sono in linea con “le sfide individuate nel semestre europeo”, “se contribuiscono a rafforzare crescita, resilienza e coesione” e se vanno nella direzione della “transizione verde e digitale”, ha spiegato Gentiloni.

Il Recovery plan ha spiegato il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskisguarda al futuro degli investimenti,ma bisogna guardare anche a fare le necessarie riforme. Questo strumento aiuterà gli Stati a finanziare le riforme pro crescita, la coesione sociale e i problemi economici. Dobbiamo agire insieme”. I fondi del Recovery plan “arriveranno agli Stati membri in tranche legate agli obiettivi di riforma”, che gli stessi Stati indicheranno nel loro piano e che dovranno di volta in volta centrare. Se gli Stati membri non rispettano “le priorità stabilite dall’Ue” e “non implementano gli obiettivi, perdono i soldi di una rata”.

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