Un Decreto Ristori gemello da due miliardi, per centri commerciali e settori colpiti dalle nuove restrizioni in arrivo con il Dpcm sui Lockdown Settoriali. Per le zone rosse individuate dal Dpcm anche le sospensioni di adempimenti fiscali
da del 04/11/2020
di Cristina Bartelli
Un Decreto Ristori gemello da due miliardi, per centri commerciali e settori colpiti dalle nuove restrizioni in arrivo con il Decreto della Presidenza del Consiglio sui lockdown settoriali.
Per le zone rosse individuate dal Dpcm arriveranno poi, secondo quanto ItaliaOggi è in grado di anticipare, anche le sospensioni di adempimenti fiscali sulla linea di quanto già messo in pratica con le prime zone rosse individuate dal Decreto Cura Italia.
Dopo l’approvazione del Dpcm, il Consiglio dei Ministri si riunirà per approvare il Nuovo Decreto Legge con gli indennizzi sul solco di quello approvato settimana scorsa e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 ottobre.
La conferma, di un nuovo Decreto Legge Ristori, è arrivata dal Viceministro Laura Castelli che ieri dalla sua pagina facebook ha ribadito le intenzioni del governo di continuare a lavorare per dare una risposta economica immediata a chi subirà le limitazioni delle nuove misure di confinamento (misure peraltro comuni agli altri paesi europei).
«Anche questa volta», scrive il viceministro, «il Dpcm sarà accompagnato da un Decreto Legge che dispone ristori per le aziende e le filiere che subiranno limitazioni alle loro attività. Ci stiamo già lavorando e sarà pronto a breve. Dobbiamo sconfiggere questo virus, senza lasciare nessuno indietro. Per questo continueremo a mettere in campo tutte le risorse necessarie per sostenere l’economia, per accompagnare la ripresa e per assicurare alle famiglie ciò di cui hanno bisogno», conclude Laura Castelli.
La struttura del provvedimento dunque sarà un gemello del Decreto Ristori, il n. 137 dal valore di 6 mld di cui 2,5 mld di solo contributo a fondo perduto e che ieri ha iniziato l’iter di conversione in legge davanti la Commissione Finanze del Senato.
Per i nuovi indennizzi sono previsti ristori per circa 2 mld i tecnici stanno perfezionando le percentuali di ristoro con gli stessi criteri utilizzati per il Decreto Ristori di settimana scorsa. Sarà dunque previsto un indennizzo sulla base di quanto già richiesto ad aprile maggiorato di determinate percentuali.
I nuovi settori coinvolti saranno i Centri Commerciali e quelli individuati per le zone rosse. Quindi ci sarà anche un indennizzo oltre che per Settore anche per Territorio.
E sull’individuazione delle zone rosse, il ragionamento dei tecnici è quello di ampliare gli interventi anche sul fronte fiscale.
La strada indicata dal Governo con il decreto Cura Italia era un pacchetto di sospensioni di circa un mese per le imprese con differenti volumi di ricavi che avevano il domicilio fiscale nelle aree individuate come maggiormente colpite dall‘emergenza Covid.
Un vero e proprio stop degli adempimenti e relativi versamenti fiscali e previdenziali era poi stato circoscritto agli 11 Comuni della primissima zona rossa (tra gli altri Lodi e Vo’ Euganeo).
Il Decreto Ristori ha previsto un indennizzo su conto correte per oltre 300 mila partite Iva che ad aprile avevano già presentato la domanda sulla base del calo del fatturato di aprile 2020 rispetto ad aprile 2019.
Per questi contribuenti il ristoro sarà immediato, avendo l’Agenzia delle Entrate già i dati e gli Iban su cui far accreditare i soldi.
Mentre per oltre 100 mila nuovi soggetti che dovranno ricevere il ristoro, l’Agenzia delle Entrate si dovrà riaprire il canale telematico e predisporre un nuovo modello di istanza con la quale indicare i requisiti sulla base dei quali erogare i rimborsi.
La base di partenza anche per i nuovi indennizzi sarà il calo di fatturato di aprile 2019.
Intanto ieri il Presidente di Confcommercio ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in cui si evidenziano difficoltà operative in vista della partenza della lotteria degli scontrini, dal primo gennaio 2021.
Confcommercio fa notare che ci sono problemi nell’adeguamento dei nuovi registratori di cassa e chiedono una proroga del termine di avvio della lotteria.
«La proroga», scrive Confcommercio «consentirebbe tra l’altro, una partenza uniforme da parte di tutte le imprese del commercio, evitando distorsioni concorrenziali che, inevitabilmente, andrebbero a colpire gli operatori di minori dimensioni e più deboli».
La Lotteria dovrebbe avere avvio dal primo gennaio e si prevedono estrazioni legate alle emissioni degli scontrini fiscali agganciati al codice fiscale del contribuente. Anche il piano cashless per potenziare i pagamenti digitali ha come linea di avvio il primo dicembre e consente di avere rimborsi sugli acquisti effettuati nei negozi fisici tramite pagamenti con mezzi elettronici. Il nuovo Dpcm influenzerà forse l’avvio e la struttura di queste due misure .