É cominciata l’Assemblea straordinaria sull’emergenza immondizia in Campidoglio e la Regione ha varato il Piano Rifiuti.
Il Messagero.it-ROMA > NEWS di Venerdì 6 Dicembre 2019
L’aula Giulio Cesare è piena e ha preso la parola la prima cittadina Virginia Raggi che ieri ha ricevuto il piano industriale dell’ad di Ama Stefano Zaghis, nominato due mesi fa dalla stessa sindaca, che prevede una discarica e un termovalorizzatore. «Siamo qui per ascoltare consiglieri e presidenti di municipio rispetto alla proposta di realizzazione di discariche nella nostra città così come disposto dall’ordinanza del presidente della Regione Nicola Zingaretti. Questa ordinanza è l’ennesimo provvedimento emergenziale, calato dall’alto con conseguenze dirette sulla vita dei cittadini. Sono loro i veri soggetti che alla fine subiscono i danni della Regione. Sono loro che dovranno vedere realizzate vicino le loro case nuove discariche».
Lo ha detto in Aula Giulio Cesare la sindaca di Roma Virginia Raggi che ha parlato anche dell’impianto di Rocca Cencia. «Se il tmb di Rocca Cencia malauguratamente si dovesse rompere ci sarebbe un problema enorme. È fondamentale per noi fare alcune cose: chiedere e pretendere che venga approvato quanto prima il piano regionale, a me serve un piano organico e di sistema per mettere in sicurezza la mia città; io devo poter fare la manutenzione ordinaria e straordinaria a Rocca Cencia. Rocca Cencia poi va chiusa e il sito va riconvertito. E dovremo trovare altri siti in cui costruire un nuovo Tmb con le nuove tecnologie esistenti. Lo possiamo fare solo se la Regione ci aiuta a trovare un sito dove temporaneamente trattare i rifiuti per mandare in manutenzione il tmb, poi saremo noi a trovare un nuovo sito». Lo ha detto, tra i fischi della platea, il sindaco di Roma Virginia Raggi.
Dopo la sindaca è il turno del nuovo ad Stefano Zaghis. «Il Piano industriale di Ama si basa su sostenibilità, coerenza, credibilità e concretezza. Su questi capisaldi abbiamo costruito le nostre Linee guida per una metodologia che chiuda il ciclo dei rifiuti. La concretezza di questo piano si baserà su ciò che si può fare oggi e nei prossimi cinque anni». Lo ha detto l’amministratore unico di Ama Stefano Zaghis, intervenendo al consiglio straordinario sui rifiuti.
«Ascoltando le parole della sindaca – ha affermato Zaghis – mi viene in mente una parola: mancanza di programmazione. Non si può non programmare quello che si deve fare per la tutela della salute dei cittadini di Roma. Ama lavora da due mesi, e per quanto mi dicono, da almeno sette anni, come protezione civile ambientale di Roma a causa della mancanza di programmazione».
Gli interventti dell’opposizione cominciano con il capogruppo del Pd Giulio Pelonzi. «Un discorso per giustificare se stessa. Il sindaco di Roma deve avere l’ambizione di spiegare alla città di Roma come intende portare la Capitale nel futuro. Noi, e quando dico noi intendo tutti i cittadini romani, per portare rifiuti fuori da Roma circa 200 milioni di euro al’anno. E siamo quasi in emergenza sanitaria perchè le strade sono piene di rifiuti», ha detto Pelonzi in Aula rimproverando alla sindaca di non aver mai preso in mano la situazione su impianti e siti da quando si è insediata. «Sindaca, lei nasconde la testa sotto la sabbia», ha aggiunto.
All’Assemblea erano invitati il Ministero dell’Ambiente e la Regione Lazio che hanno scelto invece di non partecipare. Un’ altra importante notizia è che la giunta regionale ha varato il Piano Rifiuti. «La Regione promuove politiche attive e grandi investimenti per consentire la riduzione della produzione dei rifiuti e lo sviluppo dell’economia circolare. Interventi e risorse concrete per aiutare i Comuni e raggiungere il 70% di raccolta differenziata nel Lazio entro il 2025. Il Piano regionale punta anche al riequilibrio territoriale degli impianti e all’autosufficienza del Lazio nella chiusura del ciclo dei rifiuti».
Così in una nota il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, commentando l’ok definitivo in giunta del Piano rifiuti. «Con l’approvazione del Piano e l’emanazione dell’ordinanza regionale siamo ad una svolta decisiva per mettere in sicurezza il sistema dei rifiuti di Roma e del Lazio – aggiunge l’assessore ai Rifiuti Massimiliano Valeriani – garantendo i principi di prossimità e autonomia territoriale, pianificando le azioni dei prossimi anni per favorire un’economia circolare, la riduzione dei rifiuti e il recupero e riciclo di materie». Nel piano c’è la previsione del sub-ambito di Roma Capitale, un modo per avviare la Capitale all’autosufficienza e quindi per dotarla di impianti, anche perché secondo il piano non potrà contare sugli altri territori della provincia.
«Inopportuno partecipare all’Assemblea capitolina», secondo l’assessore Massimiliano Valeriani che ha scritto una lettera alla sindaca Virginia Raggi e al presodente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito.
Questo è il testo. «Egregio presidente, nel corso del 2019 il dialogo in materia di rifiuti tra Ministero dell’ambiente, Regione Lazio e Roma Capitale è stato continuo e assiduo. Sulla base di tale confronto la Regione ha adottato un’ordinanza che ha consentito ad Ama di superare la crisi della raccolta che si è determinata nel mese di giugno».
«Successivamente a tale evento, inoltre, sono occorse numerose occasioni di lavoro congiunto, alle quali la Regione ha sempre preso parte chiedendo che le istituzioni cooperassero al fine di individuale soluzioni strutturali al fabbisogno di trattamento e smaltimento dei rifiuti prodotti da Roma. Ancora ieri abbiamo ospitato i vertici di Ama e di Invitalia, con l’obiettivo di supportare la partecipata del Comune nell’espletamento delle gare per l’individuazione di operatori per il trasporto e lo smaltimento».
«Nei giorni appena trascorsi, tecnici della Regione, della Città Metropolitana, e di Roma Capitale hanno predisposto congiuntamente la relazione in base alla quale, ai sensi dell’ordinanza del 27 dicembre 2019, si dovranno individuare i siti di servizio per la città. Poiché tale provvedimento prevede funzioni e responsabilità ben distinte tra istituzione ordinante e soggetti esecutori delle prescrizioni, è da ritenere inopportuna la nostra partecipazione nelle more della decorrenza dei termini stabiliti dall’ordinanza».