Stop agli sgomberi previsti dalla Prefettura: per immigrati irregolari e occupanti senza titolo la Regione rovescia le graduatorie
da Affaritaliani.i/Roma di Venerdì, 21 febbraio 2020 – 12:02:00
Per il centrodestra prima gli italiani e la legalità; per l’asse Pd-M5S che governa alla Regione Lazio, nella case popolari, prima gli occupanti abusivi. E così la contestatissima legge della Regione Lazio che toglie dall’asfittico mercato delle case popolari una quota pari al 10% da destinare a chi occupa abusivamente e senza titoli una casa pubblica, ora è cosa fatta.
Con la consueta liturgia della maratona notturna, quasi all’alba di oggi il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la norma a lungo desiderata e reiterata, tanto da riuscire a presentarsi alla riunione fissata in Prefettura sull’emergenza case e sul piano di sgombero di 22 immobili con una soluzione in tasca. Dunque, quota parte degli occupanti dei 22 immobili indicati dalla Prefettura nel piano di sgombero troveranno posto nelle case popolari di Regione e Comune di Roma, grazie a una legge bizzarra che darà una casa anche agli immigrati irregolari, purché occupanti e a chi non ha nessun titolo per entrare nelle graduatorie di assegnazione, sempre che sia un occupante.
Chiaro è che il Consiglio regionale su questa norma non solo si è diviso ma ha sfiorato la rissa nella quale la maggioranza Zingaretti ha giocato con l’opposizione come al gatto col topo e dopo una serie di ordine del giorno, ha deciso che era ora di andare a dormire e ha piazzato il solito maxi sub emendamento al collegato alla Finanziaria con il quale ha approvato tutto l’approvabile e ha distribuito il bacio della buonanotte all’opposizione.
Inutile ogni tentativo di Lega e Fratelli d’Italia di bloccare il “pacchetto casa”. “Hanno inventato una specie di deroga alla residenza e alla cittadinanza italiana spiega il capogruppo Fdi, Fabrizio Ghera – si tratta di qualche migliaio di persone che senza avere il titolo si ritroveranno una casa popolare. Abbiamo chiesto di togliere la norma dal bilancio ed è rispuntata nel collegato. La maggioranza in regione non è di centrosinistra ma di sinistra sinistra. Per il segretario del Pd che si candida a fare il premier o il ministro e il provvedimento principale è quello di scavalcare le graduatorie per favorire un gruppo di persone”.
Chi invece festeggia è la Lista Zingaretti con la capogruppo Marta Bonafoni: “Con il provvedimento sull’emergenza abitativa entriamo nel merito delle possibili soluzioni alternative agli sgomberi previsti nell’elenco della Prefettura – spiega – Si tratta di circa più di 10 mila persone che da troppo tempo vivono con la minaccia di perdere un tetto dalla sera alla mattina: donne, uomini, bambine e bambini, anziani e disabili. Per loro la Regione prevede per le ASP di riservare una quota non superiore del proprio patrimonio immobiliare disponibile per fronteggiare situazioni di emergenza abitativa, di incrementare di massimo il 10% la quota di alloggi dei Comuni e delle Ater da destinare al medesimo scopo, per Comuni e Ater la possibilità di acquistare direttamente appartamenti da destinare alle famiglie in difficoltà economica. In tema di regolarizzazione invece – prosegue Bonafoni – interveniamo sulle migliaia di famiglie (circa 7.000), in possesso dei requisiti per un alloggio popolare, privi di regolare titolo di assegnazione, ma che si trovano in condizione di disagio economico e sociale. Per tutti coloro che occupano una casa da una data precedente la legge 80 del 23 maggio 2014, la Regione provvede all’assegnazione tramite il pagamento di una sanzione oltre all’indennità del canone ERP che sarà di 200 euro mensili nel caso di situazioni che rientrano nei criteri del reddito di accesso, rateizzabili secondo le capacità di reddito di ogni nucleo familiare; la sanzione sarà invece di 250 euro mensili per tutti coloro che rientrano in una fascia compresa tra il reddito di accesso e il reddito di decadenza. Nell’articolo si prevede, poi, che per tutti coloro che occupano un alloggio da una data successiva al 2014 (2000 persone circa) la Regione predispone un bando per la regolarizzazione attraverso cui sanare, entro 24 mesi e soltanto in presenza dei requisiti, i nuclei in particolare disagio economico e sociale. La sfida è doppia: fare finalmente uscire dalle case popolari coloro che le occupano impropriamente, facendo così scorrere le graduatorie. E contemporaneamente assegnare case alle famiglie in difficoltà, titolari dei requisiti, che rischierebbero invece di finire per strada”.
Per gli occupanti è una manna che avrà il suo riverbero elettorale.