L’assessore capitolino Andrea Catarci ai microfoni di Fanpage.it: “Ho usato impropriamente l’espressione ‘gestione artigianale’ in merito alle procedure messe in atto per i contatti stretti dei casi positivi all’interno del mio staff”.
da del 14 GENNAIO 2022 12:27
A cura di Enrico Tata
“Abbiamo utilizzato una procedura artigianale e maccheronica per gestire le quarantene dei contatti stretti di casi positivi”. Questo il senso di una frase pronunciata da Andrea Catarci, in un colloquio con il Messaggero, per la quale le opposizioni stanno pensando di presentare una mozione di sfiducia proprio nei confronti dell‘assessore capitolino al Decentramento e alla Partecipazione. Quest’ultimo ha spiegato la sua versione dei fatti ai microfoni di Fanpage.it: “Pochi giorni prima di Natale tre persone del mio staff sono risultate positive, sono rimaste a casa, hanno mandato i certificati e noi ci siamo attivati immediatamente con il Dipartimento Risorse Umane per gestire la situazione”.
“La notizia è arrivata mercoledì 22 dicembre e così abbiamo dovuto decidere cosa fare nei giorni successivi prima della chiusura natalizia, cioè il 23 e il 24 mattina. Abbiamo deciso di anticipare le ferie, anziché attivare lo smart working, a tutti coloro che hanno avuto un contatto stretto. Sono invece rimaste in ufficio tutte le persone che non hanno avuto contatti stretti e le abbiamo fatte tornare facendo fare loro un tampone ogni due giorni”.
Lo staff di Catarci è composto da 11 persone. Il 23 sono andate in ufficio tre persone e il 24 sono andate in ufficio quattro persone, “cioè coloro che non hanno avuto un contatto stretto con i positivi”.
Le polemiche da parte dell’opposizione sono nate, spiega l’assessore, “perché ho usato un termine, probabilmente improprio, ‘procedura artigianale’. Abbiamo fatto la sanificazione il giorno successivo alla scoperta dei casi positivi (il protocollo prescrive di farla entro 7 giorni) e la valutazione di chiedere di anticipare le ferie allo staff l’abbiamo fatta insieme per evitare di fare smart working a ridosso di Natale. Mi sono contagiato a inizio gennaio, ma questo non ha alcun legame con i casi in ufficio. Gli ultimi contatti con loro li ho avuti il 22 dicembre. Quando ho ricevuto l’esito del tampone positivo abbiamo fatto immediatamente smart working per evitare ogni tipo di contatto. A dicembre c’erano le feste di Natale alle porte e quindi abbiamo semplicemente preferito anticipare il piano ferie: ci è sembrata la cosa più intelligente e proficua da fare. Ho usato ‘procedura artigianale’ in merito alla scelta di utilizzare le ferie anziché mettere in funzione lo smart working“.
Le opposizioni, come detto, potrebbero presentare una mozione di sfiducia nei confronti di Catarci. Spiega Linda Meleo, capogruppo del Movimento 5 Stelle, in una nota: “Con una interrogazione chiederemo al Sindaco chiarezza sulle procedure attivate nel caso specifico a fronte di eventuali casi di positività che potrebbero essere stati sottovalutati col rischio del propagarsi del virus. Chiederemo, nello specifico: quali misure di sicurezza e contenimento siano state adottate per eventuali casi di positività in assessorato; se le persone a stretto contatto con i casi covid siano state poste in quarantena; se il Sindaco sia a conoscenza della situazione e se sia sua intenzione chiedere al proprio assessore come siano effettivamente andate le cose. Ora basta leggerezze, gli staremo col fiato sul collo finché Catarci non ci avrà dato debite spiegazioni: altrimenti si dimetta”.