CRONACA/ROMA
«Riduzione di circa 43 milioni di euro. Significa meno due milioni di ore di assistenza e il conseguente rischio di licenziamento per circa 3.000» è l’allarme lanciato dai sindacati
di Diana Romersi
Una Roma «disumana»: è quella descritta da sindacati e cooperative del terzo settore che hanno manifestato in Campidoglio contro i presunti tagli sul sociale nel bilancio comunale. «Al momento si evidenza una riduzione di circa 43 milioni di euro. Significa una riduzione di più di due milioni di ore di assistenza e il conseguente rischio di licenziamento per circa 3.000 lavoratrici e lavoratori» è l’allarme lanciato Agci Lazio, Confcooperative, Legacoopsociali, Cgil, Cisl e Uil in occasione dell’inizio della discussione in aula della legge.«Numeri nettamente inferiori rispetto ai 190milioni di euro mancati secondo gli iniziali calcoli, ma che comunque — spiega la responsabile Legacoopsociali Lazio, Anna Vettigli — rischierebbero di non garantire una sufficiente qualità della vita a molte famiglie fragili».
(Foto Guaitoli)
Colpite sarebbero infatti l’assistenza domiciliare e le strutture di sostegno per anziani e disabili. Il Campidoglio nega i tagli. «Il progetto di Bilancio di previsione 2021-2023 stanzia un totale di 360 milioni di euro per i servizi sociali erogati dal Dipartimento e dai municipi, circa tre milioni di euro in più rispetto a quanto speso l’anno scorso dalle stesse strutture» si legge nella nota diffusa dal Comune. «I numeri diffusi generano allarmi ingiustificati in un momento di emergenza. Vengono riferite cifre ogni volta differenti, spacciate come presunti quanto inesistenti tagli al sociale, a fini solamente politici. È come mischiare le mele con le pere. Sono dati falsati, e chi li diffonde ottiene il solo effetto di creare confusione e incertezza tra i cittadini» sono le dichiarazioni congiunte dell’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti e dell’assessora alle Politiche sociali Veronica Mammì.
Tuttavia, le parole dell’amministrazione hanno contribuito solo ad alimentare le preoccupazioni delle parti sociali. «Il Comune fa riferimento a quanto speso nel 2020, una cifra inferiore a quanto stanziato nello stesso anno a causa del blocco dei servizi dovuto alla pandemia» spiegano dai sindacati. «Questo Bilancio è terribile, va cambiato. Non si può tagliare, ma neanche rimanere con la quota di finanziamenti del 2020 andrebbe bene perché con il Covid è aumentata la platea di utenti» commenta aprendo il presidio Giovanni Alfonsi, segretario funzione pubblica Cgil Roma e Lazio. Nel frattempo si sono unite alla manifestazione anche alcune famiglie che usufruiscono dei servizi delle cooperative.
«Così rischio di dover pagare di tasca mia l’assistenza notturna» racconta Orizia Bruganelli, madre di Chiara, 40anni e una disabilità di gravità medio-lieve. Spiega: «Mia figlia abita da sei anni con un’altra ragazza con la sindrome di down, ma hanno bisogno di un assistente che le segua». Durante la prima ondata dell’epidemia Orizia ha accolto in casa sia la figlia sia la sua coinquilina: «Non è stato facile rimanere tutti chiusi in casa e ora servirà recuperare la normalità per questi ragazzi. Tagliarci adesso i fondi renderà tutto ancora più difficile».
27 gennaio 2021 | 19:15