L’uomo, 44 anni, non riusciva a deglutire, ma è entrato al pronto soccorso in codice bianco: poco dopo è stato intubato ed è deceduto. Disposta l’autopsia
Francesco De Paolis, il 44enne commesso di un supermercato dell’Eur morto la notte di San Silvestro al pronto soccorso dell’ospedale San Camillo dove era entrato tre ore prima per un fortissimo mal di gola, potrebbe essere stato ucciso da uno choc anafilattico. L’uomo non riusciva a deglutire per il gonfiore alla gola, ma era negativo al Covid. Per i familiari era allergico all’amoxicillina, un antibiotico di uso comune. La procura di Roma, spiega Il Messaggero, ha acquisito le cartelle cliniche e disposto l’autopsia. L’esame sul corpo dovrà anche verificare se aveva malattie congenite non conosciute o altre allergie non diagnosticate. Anche se De Paolis godeva di ottima salute e non aveva mai avuto patologie serie.
La disperazione della moglie
- La moglie Chiara Romei ha raccontato che col marito si sono scambiati vari messaggi prima che la situazione precipitasse: poi il silenzio. Allarmata, la donna contatta un’amica, a sua volta amica di un’infermiera del San Camillo, che la avvisa di venire subito in ospedale: «La situazione è grave». Dopo saprà che già quattro volte i medici hanno provato a rianimare il marito, invano. E De Paolis muore poco dopo che la moglie è stata fatta entrare da lui. La coppia aveva due bambine di 3 e 12 anni. Ora l’autopsia dovrà stabilire cosa è successo. I parenti, disperati, di Paolis vogliono sapere se tutte le procedure siano state seguite con precisione e cura in ospedale. Dal San Camillo intanto ribadiscono la fiducia nell’operato dei medici.
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