SERVIZIO |LE TENSIONI NEL GOVERNO
di Giorgio Santilli 05 giugno 2019 da Il Sole24ore.it
E’ arrivata ieri l’intesa fra Lega e M5S sul codice degli appalti, dopo la notte di tensioni in cui si era rischiata la crisi di governo. L’accordo sull’articolo 1, che sarà depositato stamattina, si basa sull’emendamento leghista (a firma Pergreffi) di sospensione per due anni del vecchio codice del 2016 notevolmente asciugato e poi integrato di un lungo subemendamento M5S (a firma Patuanelli) che recupera anche il testo approvato dalle commissioni Lavori pubblici e Ambiente. Ecco il testo del sub-emendamento grillino che ieri è stato oggetto dell’accordo con la Lega e oggi sarà presentato all’esame della commissione Bilancio del Senato.
L’ALLEGATO
IL TESTO DELL’ACCORDO M5S-LEGA
Una sintesi che consente di tenere insieme la riforma del codice che piaceva ai Cinque stelle – compreso il pilastro del nuovo regolamento generale in sostituzione delle linee guida Anac e dei decreti ministeriali – e la bandiera leghista della sospensione biennale del vecchio codice. Un po’ intervento urgente, sia pure parziale, un po’ riforma vasta e a tutto campo. Tra le novità di merito, il ritorno al tetto del 40% per il subappalto e il regolamento generale che assorbe (e supera) le linee guida Anac. Inserite all’ultimo momento le norme che allungano da dieci a quindici anni il periodo per ottenere i requisiti di qualificazione delle imprese. Eliminata la norma che consente alle Pa di escludere chi abbia guai con il fisco.