Rapporto Cittadinanzattiva: ‘Undici crolli da settembre 2020’
Redazione ANSA ROMA 20 novembre 2020 12:39 NEWS
Cinquanta fra episodi di crolli, distacchi di intonaco, caduta di finestre, muri di recinzione ed alberi in prossimità delle scuole. Sono quelli che Cittadinanzattiva ha censito tra agosto 2019 e novembre 2020, dal 2013 si contano 326 episodi di questo genere, da settembre di quest’anno se ne sono registrati già 11.
17.343 scuole (il 43% dei 40.160 istituti scolastici italiani) sono situate in zone a rischio sismico elevato (zona 1 e 2), zone in cui vivono 4 milioni e 300mila bambini e ragazzi. Di queste scuole, 4.176 hanno inoltrato richieste di finanziamento al Ministero dell’Istruzione per effettuare verifiche di vulnerabilità sismica, ma le indagini finanziate sono 1.564 a fronte di 2.612 non finanziate (oltre il 60%) per mancanza di fondi.
Sono alcuni dei dati che emergono dall‘Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola, giunto alla XVIII edizione, presentato oggi da Cittadinanzattiva.
Sono 11 le Regioni che hanno Comuni in zona 1 (quella a rischio sismico più elevato) ma tutte le Regioni ad eccezione della Sardegna hanno Comuni e scuole in zona 2. In totale nelle due zone a rischio più elevato risiedono 4 milioni e 300.000 bambini e ragazzi.
E’ quanto emerge dall’Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola, giunto alla XVIII edizione, presentato oggi da Cittadinanzattiva in diretta streaming. Nel XVI Rapporto del 2018 di Cittadinanzattiva emergeva come solo il 5% delle scuole fossero adeguate sismicamente ed il 9% migliorate dal punto di vista sismico.
Da qui la necessità di effettuare su tutte le altre scuole, particolarmente su quelle in zone ad elevata sismicità, le verifiche di vulnerabilità sismica, per sapere quali interventi siano necessari e possibili per adeguarle sismicamente.
Cittadinanzattiva è ricorsa all’istanza di accesso civico generalizzato rivolgendosi a tutti i Comuni che avevano ottenuto i finanziamenti per effettuare le verifiche di vulnerabilità sismica e sapere a che punto fossero e conoscerne gli esiti.
A fornire risposte è stato un Ente proprietario su cinque con informazioni dettagliate su 313 edifici scolastici.
Pochissime le risposte fornite dalla Calabria e dalla Campania, entrambe con un alto numero di edifici sottoposti a verifica.
Molte Province e Città Metropolitane hanno fornito dati sull’intero universo dei propri edifici sottoposti a verifica, come Salerno, Frosinone, Roma, Imperia, Ancona, Pesaro Urbino, Isernia, Catania, Brescia, Belluno, Treviso, e quella di interi Comuni di medie dimensioni quali Ascoli Piceno, Pistoia, Perugia, Spoleto, Terni.
Rispetto ai 313 edifici scolastici, hanno effettuato le verifiche di vulnerabilità sismica il 98%. Il 94% (295) necessita di interventi strutturali – e si tratta di scuole che ad oggi sarebbero, tralasciando le chiusure per covid, funzionanti e aperte – ma solo il 32% di questi ha ottenuto finanziamenti ad hoc.
Ad oggi risultano conclusi o quasi i lavori nel 10% delle scuole, il 6% li concluderà entro l’anno, il 36% nel 2021-2022, l‘11% nel 2022-2023 e ben il 36% in data ancora da definire.