CRONACA ROMA
Un crescendo di imposte evase (dai 2.358milioni di euro di Ires omessa nel 2016 ai 5.963milioni nel 2020), ma anche un’escalation di prelievi per viaggi e benefit personali.
di Ilaria Sacchettoni
Stefano Bandecchi (Fondatore e Amministratore di UNICUSANO)
Oltre venti milioni di euro sequestrati alla Unicusano Campus. Un sistema di potere, quello creato dal Fondatore e Amministratore di fatto Stefano Bandecchi (patron della Ternana ma anche politico di centrodestra che, da coordinatore di Alternativa Popolare, sostiene la candidatura di Francesco Rocca) sotto accusa, fra prelievi considerevoli, investimenti «abnormi» e prestiti generosi ad amici e dipendenti. Un’inchiesta che si annuncia ben più di un «malinteso» con il fisco da parte dell’imprenditore che amava spostarsi a bordo di aerei personali e yacht.
Un crescendo di imposte evase (dai 2.358milioni di euro di Ires omessa nel 2016 ai 5.963milioni nel 2020) ma anche un’escalation di prelievi per viaggi e benefit personali: al cuore dell’inchiesta degli esperti del Nucleo di polizia economico finanziario c’è l’«equivoco» della dichiarazione all’anagrafe tributaria dove la Unicusano si è qualificata come «ente pubblico non economico» anziché quello commerciale che appare da visure e riscontri: «Dalla minuziosa analisi compiuta dalla Finanza…risulta che tutte le predette società svolgono attività tipicamente commerciale» annota la gip Mara Mattioli.
In pancia alla Unicusano società che operano nel commercio all’ingrosso di profumi e commerci (Naturalia Sintesi srl) ma anche altre che svolgono attività di mediazione immobiliare (New Sceal srl), attività di trasporto aereo (Cusano air srl), attività calcistiche (Ternana calcio srl), servizi agli Istituti di Bellezza (Energy sun srl), imballaggio e confezionamento di alimenti (Cuochissimo srl) e di più ancora. Bandecchi, poi, ha investito nel commercio all’ingrosso degli alimenti preconfezionati in Cina e nella coltivazione di serre in Russia. Saremmo, dunque, ben lontani dal settore no profit denunciato al fisco. «Dagli accertamenti eseguiti è poi emerso che i fondi dell’Università sono stati investiti anche per l’acquisto di beni mobili registrati di lusso, totalmente estranei all’attività della Unicusano e privi dei caratteri della strumentalità» si legge nel Decreto di Sequestro Preventivo con riferimento a mezzi acquistati«per scopi meramente vacanzieri» da Bandecchi.
Incongrua rispetto a laboratori e biblioteche che, teoricamente, dovrebbero caratterizzare un’Università, la Rolls Royce Phantom da 550mila euro sequestrata nei garage di Bandecchi e la Ferrari fiammante acquistata nel 2020. Con il patron della Ternana sono indagati Giovanni Puoti (ex presidente del consiglio di amministrazione), Stefano Ranucci (suo successore) e Fabio Stefanelli (amministratore delegato). Management poco attento ai regolamenti tributari, secondo le verifiche coordinate dall’aggiunto Stefano Pesci e dalla sostituta Valentina Margio: «È emerso infatti che l’ente è stato utilizzato come un bancomat dai propri amministratori non destinando le proprie risorse all’esercizio dell’attività autorizzata» con relativa commistione delle casse societarie e confusione contabile.
Gestiti con grande (e apparentemente inspiegabile) prodigalità i prestiti ai dipendenti fra i quali i non indagati Alberto Cerva (che da collaboratore a tempo ha beneficiato di 555.855 mila euro) e Valentina Lamonaca, assistente che avrebbe ottenuto «ingenti somme erogate dall’ateneo». In capo a Bandecchi anche l’aggravante di aver agito «abusando della propria qualità di fondatore e amministratore di fatto dell’Unicusano».
(20 gennaio 2023)
Sarebbero state addebitate all’Ateneo anche spese personali dell’imprenditore per circa 1,9 milioni di euro, consistenti perlopiù in biglietti aerei anche per Dubai, Toronto e Miami, e poi anche soggiorni presso strutture alberghiere per motivi estranei all’attività istituzionale ovvero per seguire le trasferte della squadra di calcio controllata. (aggiornamento da Latina TU rassegne stampa)