L’ex presidente del Consiglio è stato ricoverato nuovamente nell’ospedale milanese. Sono passati dieci giorni dall’ultima volta che è stato dimesso e, anche in questo caso, sarebbe tornato in ospedale a causa degli strascichi del Covid che lo ha colpito a ottobre. Berlusconi è arrivato al San Raffaele questa mattina verso le 5, è stato aiutato ad entrare dalle sue guardie del corpo e dal professor Zangrillo ed è stato ricoverato.
da POLITICA ITALIANA 11 MAGGIO 2021 11:29
di Tommaso Coluzzi
Silvio Berlusconi torna in ospedale, a poco più di dieci giorni dall’ultima dimissione. Il presidente di Forza Italia aveva lasciato il San Raffaele di Milano, dove ha passato buona parte del 2021, l’ultima volta il 30 aprile. L’ex presidente del Consiglio era stato ricoverato a inizio aprile, dopo essere già stato in ospedale a marzo per problemi cardiaci. Alla base dei frequenti ricoveri di Berlusconi negli ultimi mesi ci sono gli strascichi del Covid, che il leader di Forza Italia ha avuto lo scorso ottobre in una forma aggressiva, tanto che lui stesso la definì una delle esperienze peggiori della sua vita.
Il ricovero, che a quanto si apprende da fonti del partito azzurro è avvenuto nelle prime ore di questa mattina, sarebbe dovuto ancora una volta ai postumi dell’infezione da Covid. Sempre secondo quanto spiegano fonti vicine al suo entourage, Berlusconi non si era mai ripreso del tutto, non stava bene e si trovava in una camera attrezzata della sua casa ad Arcore, dove aveva comunque bisogno di assistenza medica. Il leader di Forza Italia dovrebbe essere ricoverato in ospedale per dei controlli e degli accertamenti, ma anche per verificare l’andamento delle terapie che sta seguendo nella riabilitazione post Covid.
Al momento Berlusconi si troverebbe nella suite al sesto piano del reparto Diamante dell‘Ospedale San Raffaele di Milano. Questa mattina, quando è arrivato alle prime luci dell’alba, è stato visto mentre usciva dalla macchina visibilmente affaticato. Ad aiutarlo a entrare in ospedale c’erano il suo storico medico, Alberto Zangrillo, e le sue guardie del corpo, che lo avrebbero sorretto per accedere al San Raffaele.