I giudici della Sesta sezione dichiarano inammissibile la richiesta avanzata dalla pay tv satellitare in merito alla possibilità di potere ottenere i diritti tv in via esclusiva per calcio e serie tv per l’iptv. Una decisione che ha un impatto sull’asta della Serie A. Definita la partita dei diritti Champions League |
da del 19/11/2020 17:41
Niente da fare per Sky Italia. Non potrà avere diritti tv esclusivi per l’iptv fino al 2022. A una settimana di distanza dall’udienza tenutasi presso la Sesta sezione del Consiglio di Stato, oggi la Camera di Consiglio presieduta da Giancarlo Montedoro e composta dai consiglieri Diego Sabatino, Vincenzo Lopilato e Dario Simeoli “ha dichiarato il ricorso (presentato dalla pay tv satellitare, ndr) inammissibile e compensa le spese di lite”. Inoltre, l‘Organo Istituzionale ha “ordinato che la presente sentenza sia eseguita dall’Autorità Amministrativa”.
Il giudizio è arrivato dopo che il 12 novembre si era tenuta la seduta del Consiglio di Stato che aveva recepito la documentazione presentata da Sky e dai legali di Cleary Gottlieb in merito allo stop, imposto alcuni mesi fa, dallo stesso organo di rilievo costituzionale rispetto alla possibilità di ottenere le esclusive delle immagini (sport, cinema e serie tv) sul canale iptv fino al 2022. Una bocciatura che arrivava in seguito al via libera concesso invece dal Tar del Lazio all’emittente satellitare successivo all’operazione di acquisizione di R2, gli asset industriali dell’ex Mediaset Premium.
Un’operazione che non si era mai completata, perché Sky aveva poi deciso di non procedere al closing dopo l’intervento dell’Antitrust. Tutto fa riferimento all’accordo siglato nel 2018 tra Sky e Mediaset/Rti che aveva portato allo sbarco dei canali di cinema e serialità di Premium (l’ex pay tv del network di Cologno Monzese) e delle reti generaliste del Biscione.
“Sky prende atto della decisione del Consiglio di Stato con cui, confermando la propria deliberazione dello scorso 4 giugno, è stata annullata la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio in merito ai rimedi imposti dell’Agcm sulla vicenda R2″, fanno sapere dai vertici della pay tv controllata da Comcast.
“Tuttavia, non essendo mai stata finalizzata l’operazione di acquisto della piattaforma R2, Sky continua a ritenere che il divieto di acquisire esclusive su internet imposto dall’Agcm e oggi confermato dal Consiglio di Stato, sia di fatto ingiustificato e sproporzionato, a maggior ragione se si considera l’attuale configurazione del mercato e il continuo ingresso di nuovi player internazionali“.
Inoltre, per il network la decisione odierna “limita inevitabilmente lo spazio di azione dell’azienda e rischia di acuire ulteriormente gli svantaggi e le penalizzazioni già subite da Sky, rispetto agli operatori internet che beneficiano di evidenti asimmetrie normative e fiscali e di economia di scala straordinarie. La sentenza non riguarda i diritti acquisiti in esclusiva da Sky prima del maggio 2019, come ad esempio l’attuale stagione della serie A, della Champions League e dell’Europa League”.
Questo pronunciamento era particolarmente atteso dalla Lega Serie A che oggi ha approvato all’unanimità, l’ingresso dei fondi nella media company per poter poi dare avvio all‘asta per i diritti tv 2021-2024 del massimo Campionato di calcio. E se Sky non può acquisire in esclusiva pacchetti per il digitale/internet potrebbe mettere sul piatto molti meno capitali rispetto a quelli inizialmente previsti. E ciò potrebbe avere un impatto decisivo sull’incasso totale relativi al mercato italiano che può fare gola ad Amazon e a Tim, soprattutto per quel che riguarda, per l’appunto, le immagini per l’online.
Per quel che attiene, invece, le immagini delle prossime edizioni 2021-2024 della Champions League si va verso la definizione delle aggiudicazioni: Amazon, che ha messo sul piatto 80 milioni, avrà le migliori 16 partite del mercoledì, Mediaset avrà quelle del martedì, oltre alla finale in chiaro, e Sky avrà il pacchetto principale delle 104 partite oltre alla finalissima sul satellite.