Ricorrere in via prioritaria al lavoro agile come forma più evoluta anche di flessibilità di svolgimento della prestazione lavorativa, in un’ottica di progressivo superamento del telelavoro; utilizzare soluzioni “cloud” per agevolare l’accesso condiviso a dati, informazioni e documenti; ricorrere a strumenti per la partecipazione da remoto a riunioni e incontri di lavoro (sistemi di videoconferenza e call conference). Sono alcune delle azioni raccomandate dal ministero della Pubblica amministrazione nella circolare sullo smart working nella Pa emanata oggi dal ministro Fabiana Dadone.
Tra le altre raccomandazioni, ricorrere alle modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa anche nei casi in cui il dipendente si renda disponibile ad utilizzare propri dispositivi, a fronte dell’indisponibilità o insufficienza di dotazione informatica da parte dell’amministrazione, garantendo adeguati livelli di sicurezza e protezione della rete secondo le esigenze e le modalità definite dalle singole pubbliche amministrazioni; attivare un sistema bilanciato di reportistica interna ai fini dell’ottimizzazione della produttività anche in un’ottica di progressiva integrazione con il sistema di misurazione e valutazione della performance.
Le amministrazioni, spiega la circolare, sono tenute ad adottare tutte le iniziative necessarie all’attuazione delle misure in argomento, anche avvalendosi della collaborazione dei Comitati unici di garanzia per le pari opportunità, per la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (Cug) e degli Organismo indipendente di valutazione della performance (Oiv) secondo le rispettive competenze. “E’ auspicabile – conclude la circolare – che, in esito al monitoraggio, le amministrazioni, nell’esercizio dei poteri datoriali e della propria autonomia organizzativa, verifichino la sostenibilità organizzativa per l’ampliamento della percentuale di personale che può avvalersi delle modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa, tra cui in particolare il lavoro agile, anche ricorrendo alle misure di incentivazione sopra descritte”. “Facciamo di necessità virtù, proviamo a ribaltare la delicata situazione che il Paese sta vivendo e incoraggiamo la rivoluzione dello smart working nella Pa, passando dalla fase di sperimentazione all’ordinarietà. Abbiamo emanato stamattina una circolare ad hoc che fornisce alle amministrazioni ulteriori strumenti organizzativi in tal senso e che incoraggia il lavoro agile anche con mezzi tecnologici che appartengono al lavoratore” ha spiegato nella circolare sullo smart working nella Pa emanata oggi dal ministro Fabiana Dadone.
Tra le altre raccomandazioni, ricorrere alle modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa anche nei casi in cui il dipendente si renda disponibile ad utilizzare propri dispositivi, a fronte dell’indisponibilità o insufficienza di dotazione informatica da parte dell’amministrazione, garantendo adeguati livelli di sicurezza e protezione della rete secondo le esigenze e le modalità definite dalle singole pubbliche amministrazioni; attivare un sistema bilanciato di reportistica interna ai fini dell’ottimizzazione della produttività anche in un’ottica di progressiva integrazione con il sistema di misurazione e valutazione della performance.
“E’ auspicabile – conclude la circolare – che, in esito al monitoraggio, le amministrazioni, nell’esercizio dei poteri datoriali e della propria autonomia organizzativa, verifichino la sostenibilità organizzativa per l’ampliamento della percentuale di personale che può avvalersi delle modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa, tra cui in particolare il lavoro agile, anche ricorrendo alle misure di incentivazione sopra descritte”.
“Facciamo di necessità virtù, proviamo a ribaltare la delicata situazione che il Paese sta vivendo e incoraggiamo la rivoluzione dello smart working nella Pa, passando dalla fase di sperimentazione all’ordinarietà. Abbiamo emanato stamattina una circolare ad hoc che fornisce alle amministrazioni ulteriori strumenti organizzativi in tal senso e che incoraggia il lavoro agile anche con mezzi tecnologici che appartengono al lavoratore” ha spiegato la ministra.
(© 9Colonne – citare la fonte)