Federica Brignone e Sofia Goggia regalano ancora una volta spettacolo nel supergigante femminile andato finalmente in scena sulla pista Rosa Khutor di Sochi, dopo quattro giorni di continue cancellazioni fra prove ufficiali e discesa.
da AdnKronos.com-Pubblicato il: 02/02/2020 11:12
Le due azzurre hanno confermato di trovarsi a meraviglia sul tracciato molto tecnico disegnato dall’allenatore di Tina Weirather, disegnando traiettorie sconosciute alle avversarie e mettendo in pista una grinta e voglia di vincere che hanno fatto la differenza. Brignone, splendida nell’interpretare le linee, si è ripresa con gli interessi ciò che la caduta nel supergigante di Bansko le aveva tolto, Goggia ha messo da parte le paure della scivolata nella discesa bulgara che le aveva lasciato qualche strascico fisico.
Il risultato è stato una fantastica doppietta con soli 20 centesimi di differenza (la quarta stagionale per l’Italdonne comprensiva della tripletta in discesa a Banskol) che permette a Federica di indossare momentaneamente il pettorale rosso di leader nella terza diversa specialità (dopo il supergigante, ci sono anche gigante e combinata alpina), di battere il proprio record di punti complessivi in una sola stagione (già toccata quota 955 contro gli 895 ottenuti nel 2017) e di raggiungere quota 14 trionfi in carriera, ad appena due lunghezze da Deborah Compagnoni e ad una da Isolde Kostner. LO scorso mese di dicembre fu Goggia ad imporsi davanti alla valdostana per appena 1 centesimi, stavolta l’ordine si è invertito.
L’Italia aggiorna invece il bilancio stagionale ad un totale di 27 podi complessivi, 20 di questi arrivati dalla squadra femminile. Il podio di giornata è stato completato dalla svizzera Joana Haelen, terza a 34 centesimi, che ha relegato in quarta posizione la connazionale Corinne Suter. La top 15 di giornata registra la presenza di Elena Curtoni tredicesima e Francesca Marsaglia quattordicesima, mentre Laura Pirovano è giunta ventiduesima. Fuori Nicol Delago, Nadia Delago e Verena Gasslitter in una gara che ha visto al traguardo 31 concorrenti su 44 iscritte.
In classifica generale l’assente Mikaela Shiffrin mantiene il comando con 1225 punti contro i 955 di Brignone che approfitta dell’ulteriore assenza di Petra Vlhova, ferma in terza posizione con 830, così come Marta Bassino che rimane al quarto posto con 620. nella classifica di specialità Brignone prende il pettorale rosso con 216 punti davanti a Suter con 200 e Shiffrin con 186.
BRIGNONE – “Dopo l’esito del supergigante di settimana scorsa a Bansko in cui sono caduta quando era veramente ad un passo dalla vittoria, volevo veramente riprendermi ciò che avevo perduto. Sochi non si adatta troppo alle mie caratteristiche, è una pista molle, senza particolari pendenze, la velocità era relativamente bassa, ma ho provato ugualmente a spingere”. Sono le parole di Federica Brignone dopo il successo nel superG di Sochi. “Ho commesso un grossissimo errore a metà del percorso -spiega la 29enne valdostana-, guardando i tempi mi sono resa conto di avere lasciato per strada oltre mezzo secondo, tuttavia l’obiettivo era affrontare ogni curva al 100% ed è stato quello che ha fatto la differenza Nella parte conclusiva si scivolava tanto, sotto la neve era devastata. Sono contenta che siamo riuscite a correre dopo tutte le cancellazioni di questi giorni, sono due anni che gli organizzatori si impegnano per riuscire a farci partire, sabato hanno ribagnato completamente il tracciato svolgendo un lavoro eccezionale, sono contenta di essere venuta in Russia perché sono stata a lungo indecisa, ho deciso solamente all’ultimo” conclude Brignone.
GOGGIA- “Sono rimasta un po’ sorpresa al traguardo nel vedere il mio cronometro, pensavo sinceramente di non essere arrivata seconda. Sono stati giorni confusi, dove l’indecisione è stata massimo fra prove fissate e mai disputate, così come la discesa”. Sofia Goggia commenta così il suo secondo posto. “Per me è stato difficile dal punto di vista psicologico –prosegue la 27enne bergamasca-, non facevo velocità da una settimana e da un certo punto di vista correvo al buio perché non avevo mai sperimentato la protezione alla tibia dolorante, posizionata fra la calza e la scarpetta. Però l’obiettivo era quello di non provare dolore nel momento della pressione sullo sci e credo di averlo ottenuto, diciamo che oggi ho fatto un “come back” alla Goggia, tiro fuori il meglio di me quando sono con le spalle al muro. E’ stata una gara strana, il tracciatore ha messo angoli talmente accentuati dove bisognava girare la testa per capire la direzione da affrontare, la pista è stata tirata in piedi in qualche modo, sotto la neve era marcia e sono contenta per questo podio”.
“Faccio i complimenti a Federica per la sua bella vittoria, oggi era un gigantone e in queste condizioni noi italiane andiamo fortissimo. Quando si conquista un podio in una gara dove non sai nemmeno se sarai in partenza, è sempre un aspetto positivo, oltretutto in un periodo difficile per me e tutto ciò mi dà molta fiducia. In realtà quest’anno vado forte in allenamento, mi è mancata la costanza in gara. Adesso andiamo a Garmisch, dove l’anno scorso arrivai due volte seconda al rientro dopo l’infortunio al malleolo. Credo proprio che ci divertiremo”, conclude Goggia.