Per gli esperti del settore rinnovabili e transizione energetica rappresentano gli obiettivi a cui guardare nel prossimo futuro. Per il Ministro Cingolani sulle rinnovabili ci vuole una collaborazione istituzionale. Terna conferma i tempi per il Tyrrhenian Link. Acea è alla ricerca di un partner finanziario, un fondo, nel fotovoltaico. Italgas conta di chiudere l’acquisizione di Depa per fine anno, inizio 2022.
da del 29/09/2021 14:20
di Rossella Savojardo
Ministro Roberto Cingolani
Sostenibilità, energia e transizione verde continuano a confermarsi i temi centrali del mondo post pandemia. Obiettivi condivisi quelli dei grandi del settore che puntano su rinnovabili e sulla creazione di un sistema di collaborazione nazionale.
Il primo appello arriva da Terna, l’ad Stefano Donnarumma, intervistato all‘Italian Energy Summit del Sole 24 ore, ha sottolineato come “sulle infrastrutture energetiche si debba fare sistema come in altri Paesi e che l’interlocuzione tra Stato Centrale e Amministrazioni è molto importante per arrivare a un programma condiviso”.
“Il piano di Terna è blindato dal nostro piano industriale”, ha precisato il manager, “e circa il 70% è approvato, anche se per coprire i 10 anni servirà semplificare ulteriormente le procedure”, ha concluso Donnarumma, confermando i tempi per il Tyrrhenian Link che collegherà la Sardegna alla Sicilia e quest’ultima alla Campania: “i tempi, ad oggi, sono confermati. Stiamo portando avanti l‘iter autorizzativo e alcune gare sono state già partite”. Il Piano è assolutamente confermato e siamo nei tempi tecnici per realizzarlo”, ha aggiunto riferendosi al Piano di Sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale che prevede di ultimare l’elettrodotto entro il 2027.
Mentre il Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, durante l’evento, ha esposto il timore di una sindrome nimby: “tutti vogliono l’impianto rinnovabile ma non lo vogliono nel proprio territorio. Serve collaborazione istituzionale tra tutte le componenti dello Stato”, ha detto, “se rallentiamo il processo manchiamo gli obiettivi degli 8 Gwt all’anno”.
Alla domanda su quali strumenti verrebbero messi in campo qualora le Regioni si mettessero di traverso sui nuovi impianti eolici e solari, ha replicato: “ci sono anche i poteri sostitutivi, a un ceto punto, noi dobbiamo andare avanti, ma credo che non sarà necessario”. Il punto, ha spiegato Cingolani, è “posizionare gli impianti nei posti più vantaggiosi, la transizione è importante e dovremo fare dei sacrifici anche da questo punto di vista”.
Sulla transizione, l‘amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha sottolineato che deve essere un processo assolutamente graduale che punta sull’offerta, ma anche sulla domanda. L’ad ha aggiunto che “Eni sta puntando a vendere prodotti decarbonizzati anche su infrastrutture esistenti in modo da non creare speculazioni sui prezzi”.
Anche Giuseppe Gola, ceo di Acea, ha sottolineato la volontà di essere parte integrande della transizione energetica del Paese: “abbiamo un target di 750 Mw”, ha detto il ceo, sottolineando che la Società non si pone vincoli sulle collaborazioni essendo al momento alla ricerca di un partner finanziario, “un fondo, a cui cederemo una quota di maggioranza del veicolo con cui lavoriamo su questo fronte, ma col quale Acea manterrà un rapporto molto forte“, ha precisato Gola.
Parlando di acquisizioni, Paolo Gallo, ceo di Italgas, intervistato sempre durante l’evento, ha affermato che la recente acquisizione della greca Depa Infrastructure dovrebbe concludersi per fine anno o al massimo per le prime settime del 2022. In borsa al momento solo il titolo Eni sale dell’1,03% a 11,38 euro, Terna cala dello 0,29% a 6,26 euro, Italgas è piatta (+0,07% a 5,55 euro) e Acea perde lo 0,85% a 18,66 euro.