ROMA- La 21enne Angela violentata quando era già svenuta. Riapre il Factory la discoteca dello stupro: ma la licenza ancora non c’è.
Aveva lasciato l’Italia poco dopo quella terribile notte e ieri è rientrato con un volo dalla Tunisia probabilmente pensando che ormai le acque si fossero calmate. Ma ad attenderlo all’aeroporto di Fiumicino ha trovato gli agenti della Squadra Mobile di Roma in collaborazione con la polizia di frontiera che lo hanno fermato. Ha un volto il secondo presunto responsabile dello stupro di gruppo di una ragazza avvenuto a maggio in uno sgabuzzino esterno della nota discoteca Factory a Roma.
La polizia ha arrestato un tunisino di 35 anni che la notte tra il 18 e il 19 maggio lavorava nel locale in zona Olimpico come addetto alla sicurezza. Si tratta del secondo arresto dopo il fermo a luglio di un cittadino romeno, anche lui in servizio quella sera e tuttora in carcere. Il 35enne è stato incastrato dal Dna presente sui vestiti della vittima: una 21enne.
Le indagini dei poliziotti della IV Sezione della Squadra Mobile, specializzati nel contrasto ai reati di violenza di genere, coordinati dai magistrati del Gruppo VIO della Procura di Roma non si sono fermate dopo l’arresto di luglio e hanno consentito di individuare il secondo responsabile. A quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo arrestato ieri arrivò nel locale di pertinenza della discoteca mentre la ragazza subiva già violenza dal primo uomo. Fu proprio la vittima a raccontarlo spiegando che era vestito come «un addetto alla sicurezza». La giovane sperò che fosse arrivato in suo aiuto ma lui, invece di soccorrerla, abusò di lei.
Partendo dalla descrizione fatta dalla ragazza, gli investigatori hanno identificato tutto il personale di sicurezza e di servizio presente nel locale, «con molte difficoltà – ha reso noto la Questura – dovute alle incongruenze nelle dichiarazioni degli organizzatori della serata». Le informazioni acquisite sono state incrociate con le testimonianze di alcuni giovani che si trovavano nel locale per trascorrere la serata, che hanno fornito agli investigatori foto e video in loro possesso. Il cerchio si è quindi ristretto su uno dei buttafuori «in regola», addetto all’area della discoteca attigua allo sgabuzzino. La certezza è poi arrivata dalla comparazione del DNA. Nella serata di ieri è sbarcato dalla Tunisia all’aeroporto di Fiumicino dove personale della Squadra Mobile di Roma, in collaborazione con la Polizia di Frontiera di Fiumicino, lo ha bloccato eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Roma. Si trova ora nel carcere di Regina Coeli. Le indagini vanno ora avanti per individuare il terzo responsabile.
Ultimo aggiornamento: 17:44