Dal salary cap alla Commissione da 60 milioni per Barcellona e Real Madrid fino al premio da 31 milioni per il vincitore e ai 320 milioni di solidarietà. MF-Milano Finanza ha avuto accesso ai dettagli del progetto dei top club per affrancarsi dalla Uefa Champions League | Codacons contro la Super League
da del 20/04/2021 14:48
di Francesco Bertolino
La Superlega ha matrice spagnola. Non solo la Società ha sede in Spagna, a Madrid, ma il progetto prevede il pagamento a Real Madrid e Barcellona di una Commissione Annuale di 60 milioni, a riconoscimento del ruolo di promotori dei due club iberici. Questo è uno dei dettagli del Piano Superlega delineato in alcuni documenti che milanofinanza.it ha potuto consultare.
Per tenere sotto controllo i costi, il Progetto Superlega prevede anche un salary cap – o meglio uno spending cap com’è definito nei documenti – al 55% dei ricavi, che comprende le spese nette per gli stipendi dei calciatori e per gli allenatori, gli investimenti nel calciomercato e le commissioni riconosciute agli agenti dei giocatori. Per mantenere un equilbrio competitivo fra i 20 club partecipanti la quota scende al 27,5% per il club con il fatturato più alto.
Per annullare l’effetto di regimi fiscali differenti, poi, il piano prevede che gli stipendi annuali siano calcolati al netto indipendentemente dalla giurisdizione sede del club, con un’aliquota fiscale normalizzata del 45%. Inoltre, le Società Partecipanti devono rispondere al requisito della profittabilità, ossia essere nell’insieme in utile ante-imposte da almento 3 anni.
Per quanto riguarda la Distribuzione dei Ricavi fra i Club Partecipanti il Progetto Superlega prevede un equal share pari al 65%: metà di questa somma di oltre 2 miliardi andrà ai 15 club fondatori, mentre l’altra metà sarà distribuita equamente fra tutti e 20 i partecipanti. In questo modo, ovviamente, i Club Fondatori riceveranno una quota di ricavi superiore.
Si prevede poi che il 20% dei ricavi venga invece distribuito per merito, ossia in base ai risultati ottenuti dal Club nel corso del Torneo. Il vincitore della Superlega, in particolare, otterrà un premio di 31 milioni di euro, la seconda classificata 20 milioni, mentre le ultime due classificate dei due gironi incasseranno 5 milioni a testa. Come contributo di solidarietà la Superlega verserà 320 milioni di euro.
Il residuo 15% dei ricavi – circa 470 milioni – verrà invece ripartito fra i 15 club in base alla notorietà del club, ossia in base alla forza del marchio, all’audience televisiva e al bacino di tifosi. Nel dettaglio, 10 club riceveranno l’1,25% del totale distribuibile, ossia circa 40 milioni a testa, mentre 5 cub riceveranno lo 0,5% del totale distribuibile, cioè circa 15,8 milioni. Gli ultimi 5 club, quelli selezionati di anno in anno, non parteciperanno invece a questa voce di distribuzione.
Nel documento consultato da questo giornale c’è spazio anche per le questioni di governance. L’Assemblea Generale della Superlega sarà composta da 15 Club e si riunirà una volta all’anno; per deliberare sarà necessaria una maggioranza qualificata di due terzi (66%), ossia di 10 club su 15, salvo che per alcune decisioni cruciali per cui è richiesta una supermaggioranza del 75%.
Altri dettagli riguardano poi la Ripartizione della finanziamento di JpMorgan da 3,525 miliardi di euro fra i 15 Club Fondatori. Ciascuna di queste Società riceverà un bonus d’ingresso da utilizzare per ripianare le perdite causate dalla Pandemia e per Investimenti Infrastrutturali. La distribuzione non sarà però equa. Sei club infatti otterranno 350 milioni di euro ciascuno, 4 club 225 milioni, 2 club 112,5 milioni e 3 club 100 milioni. Il Prestito sarà poi restituito in 15 anni a JpMorgan che a garanzia dei suoi interessi potrà anche disporre di un Osservatore nell’Assemblea della Superlega.
Per quanto riguarda, infine, la Struttura Azionaria è previsto che 15 Club Fondatori abbiano una Quota Paritaria nel Capitale della Superleague Company, Società che opererà attraverso Due Controllate: Sl Sportsco e SL Mediaco. Non è da escludere che questi due veicoli possano aprirsi alla partecipazione di fondi di private equity e/o essere quotati in Borsa. A parte, invece, sarà costituito un veicolo “Investor Spv” che strutturerà e pagherà i 3,5 miliardi di contributo infrastrutturale iniziale versato da JpMorgan.