Conti 2022 oltre le attese per l’utility con ricavi +13,8% e un record di opere realizzate. Per il 2023 attesi ricavi a 3,11 miliardi di euro e un ebitda pari a 2,12 miliardi, oltre le stime del consenso Bloomberg | Terna, Piano di sviluppo della rete elettrica: 21 miliardi di investimenti in 10 anni.
da del 22/03/2023 18:34
Terna chiude l’esercizio 2022 con ricavi pari a 2,964 miliardi di euro, in aumento del 13,8% rispetto al 2021 e oltre la stima del consenso Bloomberg a 2,822 miliardi, grazie soprattutto alla crescita delle attività regolate (2,542 miliardi, +12,8%). Crescita due cifre anche per l’ebitda a 2,059 miliardi (+11%, 2,013 miliardi la stima del consenso) e l’ebit (+11,1% a 1,333 miliardi, in linea con la stima del consenso) a valle di ammortamenti e svalutazioni per 725,7 milioni.
Investimenti in netto aumento (+15,5%)
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Più oneri finanziari netti (100,1 milioni) con l’aumento dell’inflazione e maggiori imposte per 355,4 milioni (+11,8%). Il tax rate è salito al 28,8% dal 28,3% del 2021. Comunque, l’utile netto è aumentato dell’8,6% a 857 milioni di euro, pressoché in linea con la stima del consenso a 859 milioni. Infine, nonostante il notevole incremento degli investimenti a 1,756 miliardi (+15,5%, 1,71 miliardi la stima del consenso), dedicati agli avanzamenti del Tyrrhenian Link, il progetto che collegherà la Sardegna alla Sicilia e quest’ultima alla Campania, ad accrescere la capacità di scambio fra le diverse zone del mercato elettrico in Sicilia (linea Paternò-Pantano-Priolo) e al collegamento fra isola d’Elba e Toscana, l’indebitamento finanziario netto di Terna è migliorato a 8,576 miliardi dai 10 miliardi di fine 2021. In tutto lo scorso anno Terna ha anche ottenuto le autorizzazioni per realizzare 29 interventi di sviluppo della rete di trasmissione nazionale per un valore che supera i 2,5 miliardi di euro. Un importo che ha più che raddoppiato il dato record del 2021 e quasi decuplicato il valore del 2020. Il consenso si aspettava un indebitamento netto decisamente più alto a 9,73 miliardi.
Dividendo +8% rispetto al 2021
Il cda ha proposto all’Assemblea degli Azionisti l’approvazione di un dividendo pari a 31,44 centesimi di euro per azione (+8% rispetto al 2021, rende il 4,31%) e la distribuzione – al netto dell’acconto sul dividendo ordinario relativo all’esercizio 2022 pari a 10,61 centesimi per azione già pagato il 23 novembre 2022 – dei rimanenti 20,83 centesimi di euro per azione.
Il ceo Donnarumma: investimenti a beneficio del sistema elettrico e dell’Italia
«In uno scenario particolarmente complesso, Terna ha saputo conseguire risultati di eccellenza, accelerando, per il decimo trimestre consecutivo, il passo degli investimenti a beneficio del sistema elettrico e dell’Italia», ha commentato l’ad, Stefano Donnarumma, precisando che nel corso del 2022 «abbiamo rafforzato il ruolo di Terna quale vero e proprio regista della transizione energetica, abilitando sempre più lo sviluppo e la diffusione delle fonti rinnovabili». Il Ceo ha poi elencato gli avanzamenti per le opere più rilevanti del piano di Terna: il Tyrrhenian Link e l’Adriatic Link «e abbiamo gettato le basi per rendere l’Italia hub energetico del Mediterraneo con l’avvio del procedimento autorizzativo del collegamento Tunisia-Italia che ha ricevuto un importante finanziamento dall’Unione Europa: è la prima volta», ha fatto, infine, presente Donnarumma, «che i fondi comunitari vengono assegnati a un’infrastruttura sviluppata da uno Stato membro e da uno Stato non appartenente all’Unione Europea».
Target 2023 oltre le attese del consenso
Per il 2023 Terna si aspetta ricavi per 3,11 miliardi (2,873 miliardi l’attuale stima del consenso Bloomberg), un ebitda pari a 2,12 miliardi (2,053 miliardi la stima del consenso) e un utile per azione pari a 0,43 euro. Quanto al piano di investimenti, previsto pari a 10 miliardi nel quinquennio 2021-2025, il gruppo ha un target pari a circa 2,2 miliardi (2,145 miliardi la stima del consenso). Obiettivi che saranno perseguiti, ha assicurato la società, «mantenendo l’impegno alla massimizzazione della generazione di cassa necessaria ad assicurare una sana ed equilibrata struttura finanziaria».
Risposta timida del mercato ai conti 2022
A Piazza Affari, nonostante i conti 2022 oltre le attese e l’outlook 2023, il titolo Terna scende dello 0,52% a 7,304 euro. Equita ha sull’azione un rating buy e un target price a 8,2 euro, invece l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo un rating hold e un target price a 7,1 euro. «Risposta timida del mercato alla pubblicazione dei conti di Terna. Eppure, i dati non sono così negativi, con incrementi a doppia cifra quasi ovunque, ma celano il problema di un assottigliamento della marginalità», commenta Gabriel Debach, market analyst di eToro, sottolineando che il contesto per il 2023 non sembra descrivere le attuali nuove correnti generate dalla crisi bancaria, con un’inflazione che resta la principale sfida accompagnata da una politica monetaria restrittiva, con tassi di riferimento attesi in forte rialzo. «Il gruppo ad ogni modo si aspetta di superare i 3 miliardi di fatturato con una crescita a singola cifra, +5%, continuando a crescere negli investimenti grazie a circa 2,2 miliardi di impieghi (pari a circa il 70% del fatturato atteso). Ciò segnala», conclude Debach, «come Terna continui a puntare sugli investimenti per crescere. L’obiettivo del Governo di fare dell’Italia l’hub del Mediterraneo è ghiotto».