Svolta nelle indagini per la tragica esplosione della cascina di Quargnento (Alessandria) che ha causato tra il 4 e 5 novembre la morte di tre vigili del fuoco.
di Redazione dalla diretta RaiNews del 9 novembre 2019 (ore 09:56)
Alessandria, Giovanni Vincenti, proprietario della cascina ha confessato: l’attentato serviva per frodare l’assicurazione
La svolta nell’inchiesta della Procura quando –dopo dieci ore di interrogatorio– Giovanni Vincenti é crollato. E’ indagata anche la moglie. Nell’esplosione sono morti tre vigili del fuoco.
Giovanni Vincenti, proprietario della cascina, dopo il lungo interrogatorio nella caserma dei Carabinieri, ha confessato negando però l’intenzione di volere uccidere. L’azione portata a termine «era volta a conseguire il premio dell’ assicurazione stipulata lo scorso agosto anche per fatto doloso», ha detto il procuratore Capo di Alessandria Enrico Cieri durante la conferenza stampa. «Per lui l’accusa è di omicidio, disastro doloso e lesioni volontarie», come specificato in una nota dell’Arma.
I particolari agghiaccianti
L’esplosione doveva essere una sola, ma l’errore nella programmazione del timer collegato alle bombole del gas, ha provocato la tragedia: «Il timer era stato settato all’1.30 ma accidentalmente c’era anche un settaggio alla mezzanotte. Questo ha portato alla prima modesta esplosione che, ahimé, ha allertato i vigili del fuoco». Una delle prove decisive, che hanno fatto crollare e confessare Vincenti, è stato il ritrovamento del bugiardino del timer che ha innescato l’esplosione nella camera da letto. Anche la moglie di Vincenti è indagata.
A confermare la presenza di Giovanni Vincenti nel Comando dei carabinieri era stato l’avvocato Laura Mazzolini. «Ho assistito all’interrogatorio, non posso dire nulla», aveva detto il legale lasciando gli uffici dell’Arma in piazza Vittorio Veneto. «Penso che tra poco avrete delle dichiarazioni ufficiali», si era limitata ad aggiungere Mazzolini lasciando la caserma. Infatti, da lì a poco, è arrivata la notizia dell’interrogatorio e che era già scattato il fermo giudiziario dell’indagato.
Anche il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri, lasciando in auto il Comando provinciale dei carabinieri, dopo aver assistito al lungo interrogatorio di Giovanni Vincenti, non aveva voluto rilasciare dichiarazioni, limitandosi a un «no» con la mano da dietro al finestrino dell’auto.
Enrico Cieri, Procuratore di Alessandria
Nella Conferenza Stampa convocata questa mattina alla 0re 9, sono stati illustrati i dettagli dell’operazione dei carabinieri, che ha portato al fermo del proprietario della cascina, ritenuto responsabile delle due esplosioni che hanno causato la morte dei tre vigili del fuoco, il ferimento di altri due pompieri ed anche di un carabiniere, intervenuto per soccorrerli.
Giovanni Vincenti e la moglie erano “fortemente indebitati”. Lo afferma sempre Cieri. “Lo scorso agosto – rivela il magistrato – l’assicurazione dell’edificio era stata estesa al fatto doloso. Il premio massimale era di un milione e mezzo di euro”. “Il timer era stato settato all’1.30 ma accidentalmente c’era anche un settaggio alla mezzanotte. Questo ha portato alla prima modesta esplosione che, ahimè, ha allertato i vigili del fuoco”.
Il procuratore di Alessandria ricostruisce così l’esplosione della cascina di Quargnento in cui sono morti tre vigili del fuoco nella notte tra il 4 e il 5 novembre. L’esplosione doveva essere una sola ma l’errore nella programmazione del timer, collegato alle bombole del gas, ha provocato la tragedia. Giovanni Vincenti poteva evitare la tragedia. Lo spiega il procuratore di Alessandria.
“La notte della tragedia Vincenti è stato informato da un carabiniere che il primo incendio era quasi domato – spiega il magistrato -. Vincenti non ha detto che all’interno della casa c’erano altre cinque bombole che continuavano a far fuoriuscire gas. Era intorno all’1,30 ci sarebbe stata mezz’ora di tempo per evitare la tragedia”. Coinvolto il figlio? No comment
“No comment”: il comandante provinciale dei carabinieri di Alessandria, colonnello Michele Angelo Lorusso, ha risposto così ai giornalisti che gli chiedevano se nell’esplosione di Quargnento, in cui sono morti tre vigili del fuoco, se sia coinvolto anche Stefano Vincenti, figlio di Giovanni, l’uomo fermato la scorsa notte. “Le indagini proseguono”, ha ribadito il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri.