Il Presidente difende con vigore l’eredità di uno dei simboli nel mirino della ‘cancel culture’ e del movimento iconoclasta nato sull’onda delle proteste contro il razzismo
di Rita Lofano
DONALD TRUMP CRISTOFORO COLOMBO STATUE ABBATTUTE MARCIA DONNE AMY CONEY BARRETT CORTE SUPREMA USA 2020
da aggiornato alle 15:37 18 ottobre 2020
© Apu GOMES / AFP
– La marcia delle donne a Washington
AGI – Donald Trump promette di difendere la memoria di Cristoforo Colombo mentre migliaia di donne marciano contro la nomina di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema.
Il Presidente si erge a difensore dell’eredità di uno dei simboli nel mirino della ‘cancel culture’ e del movimento iconoclasta nato sull’onda delle proteste contro il razzismo. Durante il comizio elettorale del Michigan, Trump si scaglia contro “la sinistra radicale” e “Antifa” che vogliono rimuovere le statue dell’esploratore italiano “che ha scoperto l’America”. “Non finché io sarò presidente”, assicura il tycoon, elogiando “il gruppo di grandi italiani” che a New York ha circondato la statua di Colombo per evitare che venisse distrutta dai manifestanti, “costringendo Antifa a desistere”.
Trump attacca dunque lo sfidante democratico Joe Biden, reo di voler cambiare il nome della festività Usa “Columbus Day”, in “Indigenous Day” ovvero nel “giorno dei Nativi”. “È politicamente scorretto”, dichiara Trump, garantendo di voler proteggere tutti i simboli della storia Usa e ricordando di aver firmato una legge che prevede 10 anni di carcere per chi distrugge monumenti. Alcune statue dedicate a Colombo sono state rimosse a Newark, Buffalo e a Columbus durante le proteste contro il razzismo scatenate dall’uccisione dell’afroamericano George Floyd a Minneapolis da parte della polizia.
La marcia delle donne ha inondato le strade di Washington Dc e altre città Usa trasformandosi in una protesta contro il presidente Trump e la nomina della conservatrice e anti-abortista Amy Coney Barrett alla Corte Suprema. La prima marcia delle donne, diventata un appuntamento annuale, era stata organizza all’indomani dell’inaugurazione del tycoon alla Casa Bianca nel 2017. Questa edizione, nell’era del coronavirus, si è svolta con mascherine obbligatorie e in alcuni casi con eventi virtuali.
Speaker e manifestanti hanno esortato il Congresso a sospendere l’iter di conferma di Barrett alla Corte Suprema. Una decina di donne si sono vestite di rosso come nel più famoso (e censurato) libro della scrittrice canadese Margaret Atwood: “Il racconto dell’ancella”. Mostravano cartelli con la scritta: “Trump-Pence fuori ora”.
Tra i manifestanti anche una bimba di 7 anni vestita come il giudice icona liberal scomparsa all’età di 87 anni Ruth Bader Ginsburg, che Barrett dovrebbe sostituire alla Corte Suprema. Un piccolo gruppo di donne conservatrici si invece radunato davanti alla sede del massimo organo giudiziario Usa per sostenere la nomina di Barrett. “Per la vita è a favore delle donne urlavano – l’aborto tradisce le donne”. Sul fronte opposto, a sostegno del diritto all’interruzione di gravidanza, lo slogan era: “Il corpo è mio e me lo gestisco io”.