Redazione Internet sabato 26 marzo 2022
Oggi accordo per 10 corridoi umanitari. Ieri Mosca aveva fatto sapere che “obiettivo principale è liberazione Donbass”
Reuters Kiev
Questa mattina le sirene antiaeree sono risuonate in diverse città ucraine. Lo riportano i media locali, citati dalla Bbc. Tra le città citate, Kiev, Cherkasy e Kropyvnytskyi nella parte centrale del paese, Zaporizhia e Dnipro nel sudest, la città orientale di Zhytomyr, Kharkiv e Sumy nel nordest.
“Secondo la decisione del comando militare, il coprifuoco a Kiev e nella regione sarà nuovamente rafforzato e durerà dalle 20.00 di stasera alle 7.00 di lunedì 28 marzo”, comunica in un messaggio sui social Vitaly Klitschko, sindaco della capitale, precisando che “durante il coprifuoco, solo i veicoli con permessi speciali possono viaggiare” e i cittadini “possono scendere in strada solo per recarsi nei rifugi”. Nelle 35 ore di coprifuoco rafforzato “non funzioneranno i trasporti pubblici, i negozi, le farmacie e le stazioni di servizio”.
Un accordo è stato raggiunto per stabilire oggi 10 corridoi umanitari per evacuare i civili da città e località al centro dei combattimenti. Lo ha annunciato la vice premier ucraina, Iryna Vereshchuk, che, parlando alla televisione nazionale ucraina, ha detto che i civili che cercheranno di lasciare la città assediata di Mariupol dovranno farlo a bordo di auto private perché i russi non lasciano passare i pullman attraverso i checkpoint istituiti intorno alla città.
Intanto le forze ucraine hanno continuato a difendere la capitale Kiev dagli attacchi dei militari russi che incontrano difficoltà nel “mantenere il ritmo di combattimento necessario e raggiungere l’obiettivo finale della guerra”. Così il ministero della Difesa ucraino, citato dal Guardian, fotografa la situazione sui fronti di guerra nel paese. Le forze russe, secondo la stessa fonte, si trovano confrontate a sfide nella sostituzione del personale e dei rifornimenti, in parte a causa delle sanzioni internazionali. L’attrezzatura russa versa in cattive condizioni. Gli attacchi aerei delle forze russe sono tuttavia proseguiti. Nelle regioni di Donetsk e Luhansk, ha ancora reso noto la stessa fonte, le forze ucraine hanno distrutto otto carri armati russi, oltre ad aver abbattuto tre aerei e tre velivoli senza pilota.
“La Russia continua ad assediare un certo numero di grandi città ucraine tra cui Kharkiv, Chernihiv e Mariupol. Le forze russe si stanno dimostrando riluttanti a impegnarsi in operazioni di fanteria su larga scala, scegliendo invece l’uso indiscriminato di bombardamenti aerei e di artiglieria nel tentativo di demoralizzare le forze in difesa”. Questo il resoconto del ministero della Difesa britannico che pubblica l’ultimo aggiornamento di intelligence sulla situazione in Ucraina. “È probabile che la Russia continui ad utilizzare il fuoco pesante nelle aree urbane mentre cerca di limitare le proprie già considerevoli perdite, a costo di ulteriori vittime civili”, conclude.
Un funzionario della Difesa statunitense ha riferito ai giornalisti che il Pentagono sa che la Russia sta cercando rinforzi in Georgia per sostenere la sua offensiva nella regione del Donbass. “Abbiamo visto il movimento di un certo numero di truppe dalla Georgia. Non abbiamo un numero esatto”, ha detto il funzionario durante un briefing con la stampa. Il funzionario del Pentagono non ha chiarito cosa intendesse per ‘Georgia’, dato che non ci sono truppe russe in questo paese.
“Gli obiettivi principali della prima fase dell’operazione sono, in generale, stati raggiunti”, ha affermato ieri il comandante del direttorato per le operazioni dello stato maggiore russo, il generale Sergei Rudskoy, citato dall’agenzia di stampa Interfax, dopo un mese di combattimenti nella guerra tra Russia e Ucraina. “Il potenziale di combattimento delle forze armate ucraine è stato considerevolmente ridotto. Questo rende possibile concentrarsi sugli sforzi cruciali per raggiungere l’obiettivo principale, vale a dire la liberazione del Donbass”, ha aggiunto.
In Ucraina ci sono stati più di 70 attacchi separati contro ospedali, ambulanze e medici e il numero di questi episodi aumenta “quotidianamente”. A riportare l’allarme è la Bbc: dal 24 febbraio, l’Oms ha esaminato e verificato 72 attacchi separati contro strutture sanitarie che hanno causato almeno 71 morti e 37 feriti. La maggior parte di questi ha danneggiato ospedali, trasporti sanitari e negozi di forniture, ma l’Oms ha registrato anche casi di “probabile” sequestro o detenzione di personale sanitario e pazienti. “Siamo preoccupati che questo numero aumenti ogni giorno”, ha detto alla Bbc il rappresentante Oms per l’Ucraina Jarno Habicht. “Le strutture sanitarie dovrebbero essere luoghi sicuri sia per i medici sia per gli infermieri, ma anche per i pazienti che devono rivolgersi a quei centri per le cure”.