Ufficio presidenza pubblica video, incontro con amministratori . Mosca: ‘L’Ucraina con i confini di prima non c’è più’.
Redazione ROMA 18 giugno 2022 18:56 NEWS
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha visitato stamane la città ucraina di Mykolaiv danneggiata dalla guerra, in quella che è la sua prima visita a sud dall’inizio dell’invasione russa.
L’ufficio di presidenza ha pubblicato un video di Zelensky mentre osserva un edificio gravemente danneggiato e l’incontro poi con i funzionari locali.
Mykolaiv, città portuale di quasi mezzo milione di abitanti prima della guerra, è ancora sotto il controllo ucraino, ma è vicina alla Regione di Kherson, occupata dai russi. Rimane un obiettivo di Mosca perché si trova sulla rotta per Odessa, il porto più grande dell’Ucraina.
Il capo della squadra negoziale con la Russia sulla guerra, David Arahamiya, ha affermato che l’Ucraina potrebbe riprendere “a fine agosto” i colloqui con i russi, sospesi di fatto dopo i colloqui a Istanbul il 29 marzo, dopo una serie di controffensive in alcuni posti. “Fine agosto – ha risposto sulla ripresa dei colloqui il capo negoziatore a Voice of America, ripresa da Ukrainska Pravda –. Non vogliamo condividere i nostri piani con i russi ma penso che condurremo una controffensiva in alcuni luoghi”.
“L’Ucraina che conoscevamo, all’interno di quei confini, non c’è più. E non lo sarà più. Questo è ovvio. Quei confini non ci sono più”: ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in un’intervista a Sky News Arabia, citata dall’agenzia Ria Novosti.
Colpita da missili russi nella notte la raffineria di petrolio di Kremenchuk, a sud-est di Kiev, per il momento non si sa se ci sono vittime; lo ha riferito il capo dell’amministrazione militare regionale di Poltava Dmytro Lunin riportato da Ukrinform. “Kremenchuk è di nuovo sotto attacco. Da 6 a 8 missili russi hanno colpito la raffineria e altre infrastrutture”, ha affermato Lunin invitando la popolazione a restare nei rifugi.
Nella notte anche la Regione di Odessa è stata attaccata dall’esercito russo con missili da crociera, i razzi sono stati abbattuti dalla contraerea ucraina, ha riferito il Comando operativo Sud di Kiev citato da Unian. “Due missili Onyx lanciati dal complesso costiero nel territorio della Crimea occupata sono stati distrutti in aria dall’unità di difesa aerea”, si legge nella nota del Comando.
L’esercito russo attacca con colpi di artiglieria e missili le posizioni delle truppe ucraine e le infrastrutture civili vicino a Lysychansk, Metiolkino, Ustynivka e Voronove, nel Lugansk. A Severodonetsk, unità militari di Mosca hanno cercato di effettuare operazioni di assalto al di fuori della città, ma sono state respinte: afferma l’ultimo rapporto dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine citato da Ukrinform.
Attacchi aerei sono stati lanciati nelle aree di Syrotyne e Borivske, nella Regione di Lugansk. “Sono stati lanciati attacchi aerei nelle aree di Syrotyne e Borivske. I nostri difensori hanno respinto con successo l’assalto nei pressi di Syrotyne e Metiolkine. L’occupante si è ritirato sulle sue posizioni precedenti. Così come nei pressi di Hirske”, ha scritto su Telegram il capo dell‘Amministrazione militare regionale Sergiy Gaidai.
L’Alto rappresentante Ue per la politica estera Joseph Borrell ha denunciato in un articolo sul suo blog le manovre della Russia mirate a “militarizzare” le esportazioni di grano e “usarle come strumento di ricatto contro chiunque si opponga alla sua aggressione” in Ucraina.
Il numero uno della diplomazia europea ha poi ricordato che le “truppe di Putin bombardano, estraggono e occupano l‘Ucraina, attaccano le attrezzature agricole” ma anche “magazzini, mercati, strade, ponti in Ucraina e bloccano i porti, impedendo l’esportazione di milioni di tonnellate di grano verso i mercati globali”.
Secondo Borrell Mosca “ha trasformato il Mar Nero in una zona di guerra, bloccando le spedizioni di grano e fertilizzanti dall’Ucraina, ma interessando anche la navigazione mercantile russa”. La “guerra della Russia contro l‘Ucraina minaccia di creare un’ondata globale di fame”. Dobbiamo consentire a Kiev “di esportare i suoi cereali attraverso il Mar Nero – ha poi sottolineato –. Siamo pronti a collaborare con le Nazioni Unite e i nostri partner per prevenire qualsiasi impatto indesiderato sulla sicurezza alimentare globale”.