La Germania chiede al Cremlino di «ritirare le proprie truppe» schierate ai confini dell’Ucraina. Le ultime notizie di oggi, 15 febbraio, in aggiornamento…….
Continuano gli sforzi diplomatici per evitare la guerra tra Ucraina e Russia (anche se, sul punto, va letta l’intervista al generale Allen: «È una nuova guerra, e Mosca l’ha già iniziata») e sembra aprirsi uno spiraglio. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato ieri che il Presidente russo Vladimir Putin è «disposto a negoziare». Berlino ha esortato la Russia a ritirare le truppe dal confine. Il Presidente ucraino ha chiarito come «Nord Stream 2» sia «un’arma geopolitica». Il Cancelliere Scholz, da parte sua, ha ribadito che «l’ingresso di Kiev nella Nato non è in agenda». E gli Usa hanno spostato l’ambasciata a Leopoli (qui le notizie della giornata di ieri, 14 febbraio).
11.58 – Lavrov: «Il nostro ritiro era già pianificato»
Il ritiro delle truppe russe verso le loro basi «era pianificato» e «non dipende dall’isteria occidentale». Lo ha detto il Ministro degli Esteri di Mosca, Sergej Lavrov. Il ministro, citato dalla Tass, ha aggiunto che le notizie diffuse dall’Occidente su una invasione russa dell’Ucraina sono terrorismo mediatico. «Continueremo il dialogo con gli Usa e la Nato», ha spiegato il ministro russo. «Possiamo avere risultati».
11.48 – La Duma chiede a Putin il riconoscimento di Donetsk e Lugansk
I deputati della Duma, la camera bassa del parlamento russo, hanno approvato a maggioranza una risoluzione che chiede a Vladimir Putin di riconoscere le autoproclamate repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk, nel Donbass, controllate dai separatisti filorussi.
11.26 – Ucraina: «Crederemo al ritiro delle truppe quando lo vedremo»
«La Russia fa costantemente dichiarazioni. Ecco perché abbiamo la regola di non credere alle affermazioni quando le ascoltiamo, ma di credere quando vediamo. Quando vedremo le truppe russe ritirarsi, crederemo nella riduzione dell’escalation». Lo ha detto il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, commentando l’annuncio del Ministero della Difesa russo, secondo cui alcune unità che partecipano alle esercitazioni militari stanno tornando alle loro basi.
11.21 – Il Cremlino conferma il ritiro di alcune truppe: «Processo normale»
Il Cremlino ha confermato il ritiro di alcune forze dai confini dell’Ucraina, ma ha sottolineato che la Russia continuerà a spostare le truppe in tutto il Paese come meglio crede. «Abbiamo sempre detto che una volta terminate le esercitazioni, le truppe sarebbero tornate alle loro basi permanenti. Non c’è niente di nuovo. È un processo normale», ha detto ai giornalisti il portavoce, Dmitry Peskov.
11.13 – Il Presidente ucraino Zelensky: «Grazie a Usa e Canada»
Volodymyr Zelenskiy ringrazia Stati Uniti e Canada. «Partnership strategica in azione. Siamo grati agli Usa per il sostegno finanziario sostanziale di un miliardo di dollari e tre miliardi disponibili per progetti in Ucraina», ha twittato il presidente ucraino». Grazie al presidente americano per la decisione rapida e i risultati concreti dopo il nostro colloquio». In un altro tweet, Zelensky ha ringraziato il Premier canadese «Justin Trudeau per la decisione tempestiva di un pacchetto aggiuntivo da mezzo miliardo di dollari di assistenza finanziaria. Insieme», ha aggiunto, «siamo molto più forti».
11.10 – Gran Bretagna: «Putin ha tempo limitato per evitare la guerra»
Il presidente russo Vladimir Putin ha ancora tempo ma «limitato» per evitare una guerra in Europa con un attacco all’Ucraina. Lo ha detto la Ministra degli Esteri britannica Liz Truss che nei giorni scorsi è stata Mosca per incontrare il suo omologo Sergej Lavrov. Nonostante un conflitto resti «molto probabile» per la responsabile del Foreign Office, con eventuali conseguenze devastanti «per il popolo russo e ucraino e per la sicurezza in Europa», il leader russo «può ancora cambiare idea». E ha sottolineato: «I russi hanno affermato di non avere piani per un’invasione, ma dovremo vedere un ritiro su vasta scala delle truppe come dimostrazione».
10.31 – Nato, Stoltenberg: «Dall’Azerbaigian più gas all’Europa»
«Bella telefonata con il presidente azero Aliyev. Abbiamo parlato della sicurezza regionale e del rafforzamento militare della Russia in Ucraina e dintorni, comprese le implicazioni sui mercati dell’energia. Ho ringraziato l’Azerbaigian per aver aumentato le forniture di gas e per essere un fornitore affidabile di energia per l’Europa». Lo ha detto il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg.
10.31 – Russia: «Il 15/2 passerà alla Storia come il giorno della sconfitta della propaganda occidentale»
«Il 15 febbraio 2022 entrerà nella Storia come il giorno in cui la propaganda di guerra occidentale è fallita. Sono caduti in disgrazia e sono stati distrutti senza che sia stato sparato un solo colpo». Lo ha scritto su Telegram la portavoce del Ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, mentre la Russia ha annunciato che sta ritirando alcune truppe al confine con l’Ucraina.
Ucraina, i video geolocalizzati da Cnn: prosegue l’ammass…
10.25 – Le Borse europee procedono in deciso rialzo
Borse europee procedono toniche e tentano il rimbalzo dopo la chiusura in profondo rosso di ieri per i timori di un’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Sullo sfondo, anche l’incertezza legata alle mosse della Fed, alla vigilia della pubblicazione delle minute della riunione del Fomc del 26 gennaio. A Londra l’indice Ftse 100 avanza dello 0,84%, a Francoforte il Dax sale dell’1,31% e a Parigi il Cac40 guadagna l’1,30%. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna +1,30%.
10.09 – L’Ucraina: «Kiev e Paesi occidentali hanno evitato «escalation»
L’Ucraina e i Paesi occidentali hanno impedito l’«escalation» russa: è quanto ha detto il capo della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba, poco dopo l’annuncio a Mosca del Ministero della Difesa che stanno tornando alle guarnigioni permanenti le unità russe che hanno concluso le esercitazioni nei distretti militari occidentale e meridionale, entrambi limitrofi all’Ucraina.
9.59 – Mosca mostra video con blindati che tornano in caserme
Dopo l’annuncio dell’inizio del ritiro di parte delle truppe schierate al confine con l’Ucraina, il Ministero della Difesa russo ha anche pubblicato il video dei blindati che tornano alle basi di provenienza una volta finite le esercitazioni. Nel video si vede la marcia fuoristrada dei carri armati, e anche blindati, veicoli di fanteria e sistemi di artiglieria caricati su un treno.
9.49 – Scholz è atterrato a Mosca, non si sottoporrà a test anti Covid russo
Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz è atterrato a Mosca, dove incontrerà il Presidente russo Vladimir Putin per discutere della crisi in Ucraina. Secondo quanto trapela dalla delegazione tedesca, Scholz non si sottoporrà al test molecolare anti Covid russo prima del colloquio, come richiesto dal Cremlino. Il Cancelliere effettuerà invece il test con un medico dell’ambasciata tedesca. I sanitari russi sono stati invitati ad essere presenti durante il test. Anche il Presidente francese Emmanuel Macron la scorsa settimana si era rifiutato di sottoporsi al test proposto dal Cremlino, prima del suo colloquio con Putin. Per mantenere il distanziamento, il colloquio era avvenuto con i due leader distanziati da un tavolo lungo sei metri.
9.30 – Baerbock: «La responsabilità della de-escalation ricade su Mosca»
Berlino, in attesa dell’incontro tra Olaf Scholz e Vladimir Putin a Mosca, ribadisce la richiesta di ritiro delle truppe russe dal confine con l’Ucraina. La responsabilità della de-escalation ricade «chiaramente sulla Russia», ha detto la Ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock. «Il destino di un intero Paese e della sua popolazione è al momento in pericolo a causa dell’assembramento di truppe russe. La situazione è estremamente pericolosa e può peggiorare in qualsiasi momento», ha aggiunto. Baerbock ha quindi sottolineato che l’Occidente deve chiarire con assoluta «coerenza» che si schiera unito dalla parte di un’Europa pacifica e sicura.
9.19 – Gli Usa offrono a Kiev garanzia di prestito per 1 miliardo di dollari
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha annunciato che Washington offrirà una garanzia di prestito all’Ucraina del valore di un miliardo di dollari, per rafforzare il programma di sviluppo economico e gli impegni con il Fondo monetario internazionale. «Questa azione fa parte del sostegno che gli Stati Uniti, i nostri alleati e partner, compreso il G7 e le Istituzioni Finanziarie Internazionali, hanno dato all’Ucraina per aiutarla a proteggere la sua economia sotto le pressioni russe degli ultimi anni», ha detto Blinken. L’Amministrazione Biden ha assicurato che questa offerta rafforzerà la capacità dell’Ucraina «di garantire la stabilità economica, la crescita e la prosperità del suo popolo di fronte al comportamento destabilizzante della Russia». Tra il 2014 e il 2016, gli Stati Uniti hanno già emesso tre garanzie di prestito sovrano all’Ucraina per un valore di 1 miliardo di dollari. A questo proposito, Blinken ha ricordato che gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina oltre 2 miliardi di dollari in aiuti allo sviluppo dal 2014.
9.18 – Mosca: «Alcune forze al confine rientrano alla base»
Alcune delle forze russe schierate da settimane per esercitazioni militari nei pressi della frontiera ucraina stanno rientrando alle loro basi. Lo riferisce il Ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass. «Le unità dei distretti militari meridionali e occidentali che hanno completato i loro compiti, hanno già iniziato a caricare i mezzi di trasporto ferroviario e stradale e inizieranno a tornare oggi nelle loro caserme», ha annunciato il portavoce del ministero, Igor Konashenkov, alle agenzie di stampa russe. «Mentre le misure di addestramento al combattimento si avvicinano alla conclusione, le truppe, come sempre avviene, effettueranno marce combinate alle proprie basi permanenti».
8.46 – Dal Parlamento europeo via libera a prestito da 1,2 miliardi
Via libera dall’Eurocamera con procedura d’urgenza alla decisione della Commissione Ue di stanziare un prestito dell’entità di 1,2 miliardi di euro per aiutare l’Ucraina a «coprire il suo fabbisogno di finanziamento esterno per l’anno 2022», spiega il testo. Secondo la relazione approvata dal Parlamento europeo — con 598 voti a favore 53 contrari e 43 astenuti — il prestito è necessario poiché «le crescenti tensioni geopolitiche al confine con la Russia hanno avuto notevoli ripercussioni sulla fiducia degli investitori esteri, dalla metà di novembre 2021 infatti la valuta nazionale ha perso il 9 % del suo valore rispetto al dollaro».
8.42 – A Mosca arriva anche Bolsonaro, ma in cerca di affari
Arriva oggi a Mosca, nel mezzo delle tensioni tra Mosca e l’Occidente sull’Ucraina, Jair Bolsonaro. Il Presidente Brasiliano vedrà domani il capo del Cremlino, Vladimir Putin, un incontro che avrà temi principalmente commerciali: «Il presidente Putin mi ha invitato. Il Brasile dipende in gran parte dai fertilizzanti della Russia, della Bielorussia», ha detto, aggiungendo che porterà con sé «anche un gruppo di ministri che si occuperà di questioni come l’energia, la difesa e l’agricoltura». Il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, ha spiegato ieri che Putin lo attende «con impazienza» e che intende affrontare una relazione bilaterale «intensa», ma anche «scambiare opinioni sulle questioni più calde dell’agenda mondiale», una chiara allusione al conflitto sull’Ucraina. Anche se Bolsonaro, sul tema, si è limitato a dire che prega Dio «che la pace regni nel mondo». Secondo il Ministero degli Esteri brasiliano, la questione sarà discussa con Putin e anche con un gruppo di uomini d’affari russi con i quali Bolsonaro e alcuni membri del suo entourage si incontreranno domani a Mosca, dove il Presidente brasiliano sarà ricevuto anche dalle autorità della Duma, la Camera bassa del Parlamento.
8.29 – Blinken: «Mosca potrebbe agire a breve, strada diplomazia aperta»
Washington rilancia l’allarme sul rischio di un attacco russo all’Ucraina questa settimana. «Siamo profondamente preoccupati dal fatto che la Russia possa agire contro l’Ucraina già questa settimana», ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken all’emittente televisiva France24. «Tutto ciò che vediamo in termini di dispiegamento di forze russe intorno all’Ucraina ci porta a questa conclusione». «La strada della diplomazia resta aperta», ha però tenuto a sottolineare. «Stiamo facendo tutto il possibile per convincere la Russia che dovrebbe percorrere la via della diplomazia, la via del dialogo per risolvere pacificamente tutte le divergenze esistenti».
8.28 – Per il Ministero degli Esteri britannico l’invasione russa è ancora «altamente probabile»
Putin non ha ancora deciso se invadere, ma un’invasione è ancora «molto probabile» e che le truppe russe sono in grado di attaccare «imminentemente». Lo ha detto a Sky News il Ministro degli Esteri britannico Liz Truss. L’intelligence britannica suggerisce che Vladimir Putin non ha ancora deciso se invadere o meno l’Ucraina, ha riferito. Putin «può ancora cambiare idea», ha detto la Truss e ha esortato il Presidente russo a «fare un passo indietro dal baratro», sottolineando che il Regno Unito si sta attualmente «preparando al peggio».
Ore 8.20 – Guterres (Onu): «Profondamente preoccupato per le crescenti tensioni». Ieri i colloqui con i Ministri di Mosca e Kiev
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si è detto «profondamente preoccupato» per le crescenti tensioni e speculazioni circa un potenziale conflitto militare in Europa. «Il prezzo delle sofferenze umane, delle distruzioni e dei danni alla sicurezza europea e globale sarebbe troppo alto», ha affermato. Guterres ha riferito di aver parlato ieri con i Ministri degli Esteri di Russia e Ucraina ai quali ha ribadito che non c’è alternativa alla diplomazia, chiesto l’intensificazione degli sforzi diplomatici e offerto il sostegno dell’Onu.
Ore 7.50 – Berlino esorta Mosca a «ritirare le truppe» dal confine
Il Governo tedesco torna a invitare Mosca a «ritirare le sue truppe» dalle zone al confine con l’Ucraina: la richiesta arriva per bocca della Ministra degli Esteri, Annalena Baerbock, nelle ore in cui il Cancelliere Olaf Scholz si appresta ad arrivare a Mosca per incontrare il Presidente Vladimir Putin. Baerbock fa notare che «la situazione è particolarmente pericolosa e potrebbe degenerare in qualsiasi momento»; dunque «dobbiamo sfruttare tutte le opportunità di dialogo per raggiungere una soluzione pacifica», ha aggiunto il Ministro secondo cui la responsabilità della de-escalation spetta «evidentemente» alla Russia e «spetta a Mosca ritirare le sue truppe».
15 febbraio 2022 (modifica il 15 febbraio 2022 | 12:11)