Scontri e lancio di bottiglie alla manifestazione di ultras ed estremisti di destra riuniti al Circo Massimo a Roma. Tutto è cominciato quando uno dei partecipanti stava rilasciando un’intervista a un giornalista. L’uomo è stato fermato da un altro militante in modo brusco che gli ha detto «nessuno è autorizzato a parlare». E’ partita una lite interna che poi si è sfogata su giornalisti e fotografi presenti. Uno di loro è stato schiaffeggiato.
di Camilla Mozzetti e Marco Pasqua
Poi il lancio di bottiglie contro gli agenti colti di sorpresa dalla reazione degli ultrà che hanno brandito i bastoni delle bandiere contro le forze dell’ordine. Otto manifestanti sono stati fermati dagli agenti. La situazione dopo qualche minuto è tornata a una calma apparente, i militanti hanno preso posto all’interno del Circo Massimo davanti al palco.
Un nutrito gruppetto, invece, è rimasto a “difesa” del piazzale fronteggiando la polizia schierata.
I momenti di tensione sono stati tre. Il primo è partito da via dei cerchi con un gruppo di dieci che hanno chiesto di arrivare a Montecitorio o Quirinale. Respinti dalla polizia, hanno iniziato a lancia le bottiglie e o fumogeni.
Il secondo quando il grosso del gruppo è iniziato a scendere nell’arena e quelli di prima – ultra ed estremisti – hanno ripreso. Il terzo componente di Forza Nuova ha scalato una parete del Circo Massimo lato Viale Aventino. La polizia li ha respinti anche qui ma nei tafferugli ha preso fuoco una parte della parete.
Una protesta «libera e rabbiosa» contro un governo «non eletto da nessuno, probabilmente il peggiore che la nostra amata Patria abbia conosciuto in uno dei suoi momenti più difficili», era stato detto nei giorni scorsi dagli organizzatori. Qualche migliaio le anime nere della politica e delle curve calcistiche arrivate al Circo Massimo. Tra loro anche Roberto Fiore fondatore del movimento europeo Terza posizione e leader di Forza Nuova.
Partorita dal Veneto Fronte Skinhead assieme ad alcuni gruppi ultrà del Brescia e annunciata da settimane sui social dal gruppo ‘Dalle curve alle piazzè firmato da ‘I ragazzi d’Italià, l’iniziativa è stata lanciata con un video accompagnato da parole forti: «contro chi ha distrutto il nostro paese, per riportare l’Italia al suo antico splendore, il 6 giugno tutti a Roma, pronti a tutto».
«È una situazione da seguire con la massima attenzione» ripetono le forze di polizia che si aspettano 1.500-2000 persone anche se, fanno notare, nei giorni scorsi si sono registrate importanti spaccature all’interno degli stessi gruppi, che potrebbero ridimensionare i rischi.
Non ci sono gli ultrà di Napoli e Atalanta, che hanno annunciato pubblicamente la loro assenza, e non dovrebbero esserci i gruppi organizzati di Roma, Juve, Inter e Milan.
Sono invece presenti frange estreme dei tifosi di Verona, Brescia, Lazio, Padova e altri gruppi minori, assieme ai movimenti di estrema destra, a partire da Forza Nuova. Anche in questo caso va però fatto un distinguo, perché pure nel movimento fondato da Roberto Fiore c’è una frattura «insanabile» tra Forza Nuova Roma e buona parte del resto del movimento. Ci saranno i primi, non gli altri.
Ultimo aggiornamento: 17:01