Il Cdm vara il Decreto che ridefinisce i poteri dei Ministri. Il Sud? Resta a palazzo Chigi.
Col cambio di nome i Ministeri del Governo guidato da Giorgia Meloni si estendono nei confini di competenza. Spunta anche una struttura, con tanto di personale ad hoc: servirà a difendere le Imprese e i loro investimenti dai ritardi della burocrazia.
da del 05/11/2022
di Luigi Chiarello
Col cambio di nome i ministri del Governo guidato da Giorgia Meloni estendono i confini di competenza. Ma diversi loro poteri diventano collegiali, cioè condivisi con altri membri dell’esecutivo: nascono due nuovi comitati, uno per la promozione del made in Italy sui mercati esteri e uno per il governo del mare; un terzo Comitato, quello per la transizione ecologica, guadagna nuove funzioni in fatto di sicurezza energetica e gestione delle agevolazioni. Strategie e misure per lo sviluppo del Sud risponderanno invece a palazzo Chigi, ma saranno approvate dal Cipess. Spunta, infine, una quarta struttura, con tanto di personale ad hoc: servirà a difendere le imprese e i loro investimenti dai ritardi della burocrazia. Tutto questo è previsto da un nuovo decreto-legge, approvato dal Consiglio dei Ministri di ieri.
Andiamo con ordine.
Imprese Il Ministero dello Sviluppo Economico diventa Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Tra le altre cose contribuirà a definire strategie e progetti per la valorizzazione, la tutela e la promozione in Italia e nel mondo delle produzioni italiane, senza sottrarre competenze alla Farnesina e ai Dicasteri del Turismo e dell’Agricoltura. Accanto ad esso, però, viene istituito il Comitato Interministeriale per il Made in Italy nel mondo (Cimim): avrà il compito di indirizzare e coordinare le strategie in fatto di promozione e internazionalizzazione di tutte le imprese italiane e sarà co-presieduto dai titolari di via Veneto e Farnesina.
Ma c’è di più. Il nuovo dicastero guidato da Adolfo Urso dovrà rapportarsi anche con una seconda nuova struttura «a supporto dei diritti delle imprese» e dei loro investimenti, affinché le aziende riescano a battere le lungaggini della burocrazia. La nuova task force raccoglierà segnalazioni in tal senso e:
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svolgerà istruttoria delle richieste, confrontandosi con i soggetti nazionali e locali coinvolti negli investimenti;
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sosterrà le imprese per individuare le iniziative necessarie a superare i ritardi e a rimuovere gli ostacoli alla conclusione del procedimento; in caso di inerzia dell’amministrazione competente, assegnerà un termine entro cui provvedere;
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in caso di ulteriore inerzia, trasmetterà al dirigente responsabile la proposta di provvedimento per l’esercizio del potere sostitutivo.
Di più. Per i casi di inerzia o ritardo generati dall’amministrazione proponente e relativi a investimenti per il sistema produttivo nazionale, il Decreto varato in Cdm riduce da 50 mln a 25 mln di euro il valore soglia degli investimenti, oltre cui può essere richiesto l‘esercizio dei poteri sostitutivi (ex art. 30, comma 1 del dl n. 50/2022); poteri prima attribuiti al Mise e oggi al Dicastero del made in Italy.
Energia e ambiente. Anche il Ministero della Transizione Ecologica cambia, tornando al passato, seppur con nuove competenze. Diventa Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. E, come avvenuto col governo Draghi, continuerà a garantire la sicurezza, la flessibilità e la continuità degli approvvigionamenti energetici. Anche il Ministero guidato da Gilberto Pichetto Fratin sarà affiancato da un Comitato Interministeriale, il Preesistente Cite, che sarà guidato dal Presidente del Consiglio o, in sua vece, dal Ministro dell’Ambiente; nel definire il piano italiano per la transizione ecologica, il nuovo Cite lo estenderà anche alla sicurezza energetica, coordinerà le politiche in materia, oltre che le misure di incentivazione nazionale ed europea.
Scuola e mobilità. Se il Dicastero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili torna ad essere Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, quello dell’Istruzione diventa anche Ministero «del merito». Meglio: la «promozione del merito» è parte fondante della sua nuova azione ministeriale e sarà perseguita attraverso nuove esperienze formative da realizzare allo scopo. Queste attività affiancheranno le tradizionali operazioni di valutazione dei servizi scolastici su tutto il territorio nazionale.
Alimentare. Il passaggio da Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali a Dicastero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste non è puramente nominalistico. Via XX settembre assorbirà tutte le funzioni e i compiti in materia di tutela della sovranità alimentare attribuiti allo Stato, garantendo al Paese la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari. Nella nuova mission rientrano esplicitamente: il sostegno della filiera agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura, il coordinamento delle politiche di gestione delle risorse ittiche marine, la produzione di cibo di qualità, la cura e la valorizzazione dell’ambiente e delle aree rurali, la promozione delle produzioni agroalimentari nazionali sui mercati internazionali.
Acque. Anche in questo campo nasce un nuovo Comitato Interministeriale per le Politiche del mare: il Cipom. Sarà presieduto direttamente dal Presidente del Consiglio o dal Ministro per il mare e il Sud, Sebastiano Musumeci; il Comitato dovrà stilare un Piano Triennale con gli indirizzi strategici per la tutela e la valorizzazione della risorsa marina sul Piano Ecologico, Ambientale, Logistico, Economico. Il tutto a partire da archeologia marittima, turismo, pesca e acquacoltura, sfruttamento delle risorse energetiche. Il nuovo Comitato lavorerà anche alla valorizzazione delle vie del mare, allo sviluppo del sistema portuale e alla promozione del sistema marittimo.