CRONACA/ROMA
L’assessore alla Sanità D’Amato: «In soli due giorni li potremmo immunizzare tutti per frenare Omicron. Vaccinatevi». Controlli e multe spettano alla Stato
di Clarida Salvatori
Con l’obbligo vaccinale per gli over 50, introdotto due giorni fa dall’ultimo Decreto del Governo, il Lazio spera di poter recuperare i 120mila (sui 320mila totali) non ancora immunizzati in quella fascia d’età. Sono loro lo zoccolo duro della popolazione che ha deliberatamente scelto di non sottoporsi a vaccino anti Covid.
«Se in astratto si concentrassero tutti insieme, con la capacità vaccinale del Lazio, che è di circa 60mila somministrazioni in 24 ore, in due soli giorni sarebbero tutti vaccinati»: per l’ennesima volta l’Assessore Regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, da sempre favorevole all’obbligo vaccinale, si trova a fare i conti per rincorrere chi finora è riuscito a sfuggire alle fitte maglie della Campagna, che è arrivata a coprire il 96,5% della popolazione over 18, con oltre 11 milioni e 200mila somministrazioni.
Nessuna necessità di far scattare un’ora «X» per il via alle prenotazioni. D’Altronde per tutti coloro che hanno compiuto i 50 anni la possibilità di fissare un appuntamento per l’inoculazione del siero anti Covid era attiva già dallo scorso maggio. «Possono già prenotare, tramite il portale, in uno degli oltre cento hub aperti su tutto il territorio regionale. E li invito a farlo, perché solo così si potrà porre un freno all’avanzata della variante Omicron — sottolinea ancora D’Amato —. Anche per loro sono a disposizione, per tutto il mese di gennaio, circa 900mila slot. Se rispetteranno l’obbligo e prenoteranno, continuando anche con le Campagne di richiamo, entro l‘inizio di febbraio potremmo averli immunizzati tutti».
Problemi di approvvigionamento nelle dosi di vaccino non ce ne sono più. «Arrivano e anche regolarmente», prosegue l’assessore. E infatti gli slot prenotabili sono commisurati alle disponibilità nei frigoriferi.
L’ultima questione è quella relativa ai controlli e alle eventuali multe per chi non si adegua e entro il primo febbraio non si vaccina. «Non competono alle Regioni — conclude D’Amato —. Sono cose che spettano allo Stato».
7 gennaio 2022 (modifica il 7 gennaio 2022 | 11:45)