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Motu Proprio di Francesco «per salvaguardare i posti di lavoro» dei dipendenti laici: riduzione del 10 per cento ai Porporati, dell’8 a Segretari e Capi Dicastero e del 3 ai Sacerdoti
di Gian Guido Vecchi
Papa Francesco (Ap)
CITTÀ DEL VATICANO Papa Francesco ha deciso di tagliare gli stipendi a cardinali e superiori per «salvaguardare gli attuali posti di lavoro» in Vaticano, considerato «il disavanzo che da diversi anni caratterizza la gestione economica della Santa Sede» e «l’aggravamento di tale situazione a seguito dell’emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del Covid – 19, che ha inciso negativamente su tutte le fonti di ricavo della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano». Così Francesco ha firmato una Lettera apostolica in forma di Motu Proprio che chiarisce la situazione fin dall’incipit: «Un futuro sostenibile economicamente richiede oggi, fra altre decisioni, di adottare anche misure riguardanti le retribuzioni del personale».
Di qui la decisione di procedere ai tagli «secondo criteri di proporzionalità e progressività», per non licenziare nessuno. Tra Santa Sede e Governatorato lavorano poco meno di cinquemila persone, in gran parte laici. Così, a tempo indeterminato e «a decorrere dal 1° aprile 2021», gli stipendi dei Cardinali saranno ridotti del 10 per cento, quelli dei Capi e dei Segretari dei Dicasteri dell’8 per cento e quelli di Chierici e Religiosi del 3 per cento. Le retribuzioni dipendono da ruolo e anzianità, ma indicativamente, ad esempio, gli stipendi più alti, quelli di porporati e arcivescovi, superano i tremila euro e non arrivano a cinquemila. Tutti i dipendenti avranno bloccato lo scatto di anzianità fino al 2023, eccetto i dipendenti laici dal primo al terzo livello.
I tagli, in casi eccezionali, non si applicheranno se «l’interessato documenti che gli sia impossibile far fronte a spese fisse connesse allo stato di salute proprio o di parenti entro il secondo grado». Tutte le disposizioni valgono per il personale della Santa Sede e del Governatorato e «si applicano anche al Vicariato di Roma, ai Capitoli delle Basiliche Papali Vaticana, Lateranense e Liberiana, alla Fabbrica di San Pietro e alla Basilica di San Paolo fuori le mura».
24 marzo 2021 (modifica il 24 marzo 2021 | 13:41)