ROMA/CRONACA
Idee e proposte al futuro Sindaco per lo sviluppo della città, parla il presidente Angelo Camilli: i fondi per l’anello ferroviario, la metro C e il Politecnico, all’ex-Forlanini.
di Lilli Garrone
Un «delegato» allo sviluppo industriale della città: una sorta di assessore, «una figura di riferimento per il mondo produttivo romano» come spiega il Presidente di Unindustria Angelo Camilli, «una prestigiosa figura, un “city manager” per le grandi aree industriali e direzionali, che si occupi anche del percorso verso il “Consorzio unico industriale regionale”». È questa una delle richieste più importanti che Unindustria, l’Associazione degli imprenditori, presenterà ai quattro principali candidati a sindaco. Gli incontri sono previsti la prossima settimana, uno ad uno e a porte chiuse.
Idee, progetti e proposte sono condensate in un «Manifesto» in cinque punti dal significativo titolo «Roma oltre Roma», perché si vuole guardare soprattutto al futuro. Come? Con un’accurata spesa per gli 800 milioni di euro che arriveranno direttamente sulla Capitale dal Recovery Plan, e con due eventi in programma di grande portata come il Giubileo del 2025, «che va inserito in una strategia di rigenerazione», spiega Angelo Camilli e l’Expo del 2030 «per ridisegnare la città con una nuova visione». E in quest’ottica si parla di sostenere «una stagione delle opere compiute», con il completamento di progetti per 8 miliardi di euro, dall’anello ferroviario, al proseguimento della linea C, al raddoppio della Salaria. E naturalmente si guarda anche a due opere tuttora in sospeso «che darebbero una grande risalto anche ai mercati internazionali», come la costruzione dello Stadio della Roma ed in prospettiva anche quello della Lazio.
Una città che deve essere più vivibile, attrattiva e competitiva. E sul vivibile le richieste degli industriali sono molto precise, perché si parla di trasporti con Roma Servizi per la mobilità che deve diventare un’authority per integrare il servizio degli operatori in tutta l’area metropolitana, rompendo anche il tabù del pubblico con la «sperimentazione di nuovi bacini di utenza e gare per l’affidamento ad altri operatori».
Quanto al secondo punto dolente, quello dei rifiuti, si parla di «una partnership industriale forte per Ama per la chiusura ciclo», aprendo anche in questo caso ad un’unione con i privati, oltre a nuovi impianti con tecnologie e soluzioni utili alla piena autonomia della Capitale, e la separazione tra raccolta e pulizia: quest’ultima, infatti, dovrebbe essere affidata ai Municipi. E proprio per i Municipi gli imprenditori chiedono più fondi ed una maggiore autonomia, per una gestione ottimale dei servizi data la loro ampiezza: questo, anzi, insieme alla Riforma di Roma Capitale è il primo punto del Manifesto.
Passando al terzo capitolo del Manifesto, un «New deal» per il turismo, la cultura e l’intrattenimento, si parla di offerte per «target» selezionati in modo da attrarre, anche con elevati standard di accoglienza, nuovi viaggiatori in grado di spendere, oltre a rilanciare Roma come Capitale più verde d’Europa con la valorizzazione delle ville storiche.
Ma poiché Unindustria punta sul futuro, nell’augurarsi una «Capitale intelligente», la principale proposta è quella di una nuova eccellenza accademica: il «Politecnico». Per la realizzazione è previsto un investimento di 560 milioni in 5 anni, poi il «Rome Technopole sarà un nuovo polo formativo e di ricerca di eccellenza, con un forte ed innovativo collegamento con il tessuto produttivo. Inoltre dovrebbe essere indirizzato su tre specializzazioni strettamente legate alle strategie di ripresa e crescita del paese», conclude Camilli, «come la trasformazione digitale, la transazione energetica e la sostenibilità, l’agri-bio farmaceutico e la salute». Promosso da Unindustria, coinvolge le tre grandi università pubbliche della Capitale, è sostenuto dalla Regione, e le prime attività che potrebbero partire già nel 2022.